L’andata dei quarti di finale di Conference League si conclude con un ribaltone del Bodo Glimt, che era andato sotto nel punteggio a fine primo tempo contro una Roma che ha dovuto soccombere all’89’. Risultato deludente (non proibitivo) in vista del ritorno all’Olimpico del prossimo giovedì, ma due parole su come questa sconfitta è maturata vanno dette.
Il pensiero ‘A Botta Calda’ di Luigi Ferrajolo
“Per perdere una partita del genere bisogna essere veramente dei ‘testicoli’, evitiamo altri termini che meriterebbero. Non si può perdere una partita così, al di là del gioco e del passo indietro che è stato fatto sul campo dal punto di vista del comportamento.
Va detto sul primo gol a Rui Patricio che fa il portiere, non il vigile urbano. Poteva sicuramente rimediare.
Poi io non capisco perché sia stato mandato in campo Vina, che in questo momento è completamente fuori di testa: il suo fallo è del tutto inutile, un intervento da dilettanti su un giocatore che neanche stava andando in porta.
Cristante, che in altre occasioni era stato perfetto, stasera non aveva molta birra in corpo. Vogliamo parlare dei cambi? Toglie il ragazzino che stava bene per mettere una seconda punta: la prima cosa che sarebbe venuta a me era mettere Bove, inserire un mastino a centrocampo, dove la Roma arretrava troppo, non riusciva a tenere a bada gli attacchi del Bodo, che per fortuna c’ha gente che dal limite tira malissimo, ma sono arrivati al tiro troppe volte.
Occorreva alzare una barriera a centrocampo, dove Cristante – vuoi per l’ammonizione o per le tante partite – andava o cambiato o supportato. Invece si toglie Mkhitaryan che era stato l’unico a giocare con la testa.
Detto tutto questo, per carità, non è irrimediabile, ma tu non puoi perdere 2-1 col Bodo. E’ intanto un’altra figuraccia, altro che rivincita, poi ti complichi la vita in una partita che doveva essere, non dico di riposo, ma tranquilla. Adesso il ritorno devi giocarlo alla morte”.