“Vogliamo la pace o il condizionatore acceso?” A pronunziare questa frase, palesemente demenziale, non è un uomo della strada o un influencer che vaga nell’internet ma Mario Draghi l’unto dei mercati, l’euroinomane di Bruxelles, il fuoriclasse acclamato con giubilo sommo dalle destra come dalla sinistra fucsia. Che questa frase sia stata pronunciata realmente da Mario Draghi si può facilmente verificare ascoltando il video in cui essa compare. L’ha detto realmente, non è una distorsione operata da qualche giornalista particolarmente fastidioso o animato da una personale acredine verso l’euroinomane di Bruxelles.
La frase, dicevo, è palesemente demenziale. Lo è non solo per il gretto e volgare livello a cui abbassa la discussione su cose in realtà serissime. Vi pare un tono consono a un Presidente del Consiglio? Vi sembra questo il modus di pensare e parlare che si addice a chi occupa una carica istituzionale di così alto livello? Ma se questa frase è demenziale lo è anche per il puro non seguitur su cui si fonda. Dunque non solo a livello stilistico, ma anche a livello contenutistico.
Perché in verità, alla logica dell’aut-aut fatta valere da Draghi, o la pace o il condizionatore, si potrebbe tranquillamente contrapporre la logica dell’et-et, cioè ‘e la pace e il condizionatore’. Sarebbe possibile infatti avere sia la pace, sia il condizionatore acceso. Come sarebbe possibile allora avere pace e condizionatore? E’ semplicissimo. Si potrebbe ottenere ciò evitando di portare l’Italia, in spregio alla sua Costituzione, in questa sporca guerra voluta e comandata da Washington all’Europa tutta, cioè alla sua colonia subalterna e fedele. L’abbiamo detto e vogliamo ribadirlo fino a quando non saremo capiti, riprendendo una nota riflessione di Voltaire.
Questa guerra non conviene all’Europa, e di più è palesemente contraria ai suoi interessi e ai suoi principi. L’Europa ha da sempre menato vanto del proprio essere figlia di Spinelli e Kant, di mettere al bando per sempre le guerre. Proprio ora invece nega i propri principi. La guerra è contraria anche agli interessi dell’Europa stessa, se consideriamo che con sanzioni e invio di armi. L’Europa si sta di fatto danneggiando sul piano economico e in prospettiva militare esponendo la popolazione al rischio più grande di una guerra nucleare. Sul piano economico siamo arrivati al punto, come ammesso da Draghi stesso, di veder contrapposte fra loro pace e condizionatore acceso.
Diciamolo allora senza perifrasi edulcoranti e ambagi. Vogliamo la pace e il condizionatore acceso. Questa è la riposta che il popolo italiano dovrebbe dare all’ex uomo di Goldman Sachs Draghi, che era ed è nemico giurato degli interessi nazionali, delle classi lavoratrici e dei ceti medi figurando invece come alfiere dell’interesse finanziario globalista. L’ho detto e lo ridico: Mario Draghi non rappresenta l’interesse nazionale italiano nel mondo, ma l’interesse finanziario globale in Italia.
RadioAttività, Lampi del Pensiero quotidiano – Con Diego Fusaro