La nostra è, nella sua essenza, la miserrima epoca dell’alternanza senza alternativa. Il non plus ultra del finto pluralismo in cui i plurali sono tutte variazioni del medesimo. Segnatamente che vinca la destra bluette o la sinistra fucsia trionfa il partito unico neoliberale. Esso si occulta dietro la pluralità solo apparente.
A differenza dei vecchi totalitarismi che prevedevano un unico partito il capitalismo glamour dei marcati si fonda su una pluralità di partiti che tutta via rispecchiano in forme differenziate sempre il medesimo. L’ordine neoliberale governa non i mercati ma per i mercati. Più precisamente l’ordine neoliberale utilizza ora la destra, ora la sinistra, per portare a segno le proprie riforme che sono sempre solo a beneficio dei capitali e della plutocrazia neoliberale senza frontiere.
Sovrana nell’ordine neoliberale è soltanto l’economia. Rispetto ad essa la politica diviene mera continuazione con altri mezzi. Con la conseguenza visibile e tangibile per cui i tecnici spodestano i politici. La politica si muta in governabilità che poi è un altro modo per dire autogoverno dei mercati affidato alle premurose cure dei tecnici, meglio se banchieri o bancari alla Mario Draghi e alla Macron.
Lo vediamo oltretutto nella vicenda all’Ucraina. Non vi è un solo partito oggi in Italia che si opponga. Non vi è una sola forza tra quelle parlamentari che proponga un’altra visione delle cose. Non vi è nessuno che non aderisca all’atlantismo e all’imperialismo USA. Ciò rivela una piena subalternità della politica rispetto al dominio statunitense, braccio armato della globalizzazione.
Si tratta di quella che potremmo definire l’apoteosi del partito unico del capitale, che poi non è altro che il partito unico dell’imperialismo etico a stelle strisce. Rispetto a quest’ultimo Italia e l’Europa sono colonie scevre di dignità e lo saranno sempre di più nella misura in cui si stanno isolando dal resto del mondo.
Non è la Russia che è stata isolata, come vanno ripetendo i professionisti della propaganda. Al contrario è l’Europa tutta che si è auto-isolata con le sanzioni alla Russia e l’invio di armi all’Ucraina, divenendo ancor più dipendente da Washington. La verità, non detta perché non dicibile, è che viviamo nel tempo di una nuova geografia politica, non ancora chiara a tutti. I più continuano ad orientarsi con cadaveri concettuali come destra e sinistra, buoni a mantenere i rapporti di forza così come sono, creando l’illusione di un pluralismo che come ricordavamo, è solo fittizio.
La nuova geografia politica è invece caratterizzata dallo scontro tra alto e basso. Destra e sinistra in questa nuova geografia politica rappresentano ugualmente l’alto e inscenano l’alternanza senza alternativa e il falso pluralismo. Occorre allora creare una forza del basso per il basso. Per farlo occorre anzitutto ri-categorizzare il reale dal punto di vista del basso. Nel caso specifico occorre dire no alla guerra per difendere la costituzione e l’interesse nazionale. Ciò vuol dire perorare le ragioni della neutralità, perché quella in Ucraina è una guerra che l’Italia sta combattendo per procura.
Radioattività – lampi del pensiero quotidiano con Diego Fusaro