Napoli-Roma: match condizionato dall’arbitraggio. Fischietti per l’ennesima volta sul banco degli imputati. La direzione della sfida del Diego Armando Maradona ha mandato su tutte le furie il mai banale José Mourinho.
Il tandem Di Bello-Di Paolo entra nel ciclone delle polemiche per alcune decisioni a dir poco controverse. Sintetizziamo in breve la cronistoria dei fatti. In principio arbitro e Var impiegano un tempo chilometrico per assegnare un penalty abbastanza lapalissiano per il fallo di Ibanez su Lozano. Fior di proteste poi per l’uscita al limite della regolarità da parte di Meret su Zaniolo. Senza dimenticare la mancata espulsione, per un cartellino giallo precedentemente non estratto, del terzino azzurro Zanoli per un intervento in ritardo su Sergio Oliveira.
L’ira di Mourinho è funesta durante e dopo la sfida. “Ci sono squadre che giocano per vincere lo scudetto, noi no, ma abbiamo comunque il diritto di giocare per vincere le partite – ha tuonato il mister portoghese – a prescindere dall’avversario che ci troviamo di fronte. Oggi sembrava che non avessimo il diritto di giocare per vincere. Il signor Di Paolo, per non dire il signor Di Bello, mi hanno fatto provare vergogna almeno due volte: nel rosso a Zanoli che non è stato dato, e per il rigore non fischiato a Zaniolo. Per fortuna che nel nostro gol non hanno trovato nulla per annullarcelo…“.
La chiosa lapidaria del lusitano: “Ma basta: chiedo un po’ di rispetto. Purtroppo non siamo stati bravi all’inizio e ora non possiamo lottare per vincere lo scudetto, ma voglio avere il diritto di giocare per vincere le partite“.