Come da copione in Francia ha vinto le elezioni Macron. Era ampiamente prevedibile la sua vittoria ed è naturalmente una pessima notizia dacché conferma le tendenze neoliberiste e cosmopolite dell’Unione europea e dei suoi governi di riferimento. Essi sono in larga parte nemici giurati della classi lavoratrici e dei ceti medi dacché l’unione europea per sua essenza, è questo: un grande progetto delle classi dominanti d’Europa, vincitrici dopo il 1989 per riprendersi tutto e sottrarre i diritti, le conquiste del lavoro, per riorganizzare in modo post democratico e verticistico il rapporto di forza, nel quadro del nuovo capitalismo che si è venuto riorganizzando dopo la data dell’89’.
Non stupisce dunque che i governi più organici al progetto dell’Unione Europea siano anche quelli che più duramente colpiscono le classi lavoratrici e i ceti medi. La Le Pen non rappresenta in nulla un’idea di un socialismo democratico e patriottico ma è sotto ogni profilo preferibile a Macron che per parte sua è espressione quintessenziale del capitalismo finanziario targato Rothschild.
Macron, come l’euroinomane Draghi, rappresenta quel potere bancario che ha spodestato la politica e che governa in suo luogo direttamente per tutelare l’interesse dei mercati e della plutocrazia neo-liberale. Questo è in fondo ciò che caratterizza più di ogni altra cosa l’ordine neoliberale che è poi l’ordine che esprime la razionalità dei mercati e per i mercati. Governare alla maniera neo-liberale significa non governare i mercati ma per i mercati.
Con Macron e Mario Draghi non abbiamo più politici che sono semplicemente camerieri e maggiordomi dei banchieri ma abbiamo direttamente banchieri che hanno spodestato i politici e diventano loro stessi decisori sovrani. Lo Stato non può interferire con l’economia finanziaria ma l’economia finanziaria non solo può ma continuamente interviene nello stato.
Peggio della Le Pen solo Macron e il peggio ha vinto. Gli stolti che giubilano dicendo che il fascismo della Le Pen è stato sconfitto, ignorano o fingono di ignorare che l’essenza del capitalismo più spietato è oggi rappresentata non dalla Le Pen ma da Macron. Sia Mario Draghi che Macron sono due governatori che gestiscono la cosa pubblica nel solo interesse dei mercati. L’Unione Europea sta di nuovo chiedendo sacrifici ai suoi sudditi dicendo che ciò serve per sconfiggere Putin.
A Putin in realtà nulla importa dei nostri sacrifici, in compenso gli euroinomani di Bruxelles ci rendono sempre più poveri utilizzando sempre nuovi alibi, prima l’emergenza epidemica, adesso la guerra contro la Russia. Insomma con Macron ha vinto ancora una volta la classe dominante e quel che è peggio che i dominati giubilano convinti di aver vinto.
RadioAttività, lampi del pensiero con Diego Fusaro