In guerra, la verità è la prima vittima. Così scriveva Eschilo ma ancora oggi fake news e guerra sono fenomeni strettamente intrecciati. Ha destato polemiche la falsa immagine dei sotterranei dell’acciaieria Azovstal trasmesse in prima serata a Piazza Pulita: la presunta pianta della struttura era in realtà il modellino di un gioco da tavolo. Nonostante le scuse della trasmissione a mezzo social, l’errore è divenuto esempio delle difficoltà dei mezzi mainstream di elaborare una corretta linea informazione sulle guerra in Ucraina.
Uno scivolone che è sembrato a tal punto grossolano da suscitare forti sospetti. Possibile che una svista così evidente sia solo l’ultimo di una serie di sfortunati eventi che – come sempre – smontano qualsiasi discussione sui sotterranei dell’acciaieria di Mariupol? Forti dubbi permangono su cosa possa in realtà celarsi nelle profondità del complesso industriale.
Secondo Massimo Mazzucco sarebbe infatti ipotizzabile, secondo anche le indiscrezioni del giornalista Pepe Escobar, la presenza nei sotterranei di alte figure gerarchiche militari della Nato. Tale scoperta indicherebbe in maniera chiara il coinvolgimento diretto dell’Alleanza Atlantica nel conflitto e aprire in definitiva le porte ad un terzo conflitto mondiale.
“C’è un meccanismo che io chiamo il falso del falso: per smentire una cosa metti in giro un falso talmente clamoroso e aspetti che venga smentito per dire che non era. Sotto all’acciaieria di Azov non ci sono magari gli otto piani disegnati sull’immagine di Formigli ma ci sono i sottorrenai, abbiamo visto i video. Nei video circolati recentemente abbiamo visto donne e bambini. Deve venire qualcuno a convincermi che erano lì sotto intenzionalmente. Qui stiamo parlando di scudi umani”
“Per quel che riguarda chi c’è lì sotto veramente, già da due settimane Pepe Escobar ha rivelato che ci sono dei grossi capoccioni della Nato. Io ho notato che nei media mainstream si comincia a preparare l’opinione pubblica sulla sorpresa che verrà fuori parlando di presunti volontari. Ma quali volontari? Qui parliamo di alti livelli gerarchici. Se venisse fuori questo siamo di fronte ad un dilemma da terza guerra mondiale. Magari i russi potrebbero catturarli vivi e usarli come arma di scambio. Sicuramente non ci credo che lì sotto ci siano soltanto giocatori di bocce. Noi stiamo inviando armi che ufficialmente vanno all’esercito ucraino e che invece vanno a queste bande di miliziani: non le vedremo più. Attenzione stiamo partecipando alla guerra e stiamo armando persone che sappiamo come possono usare queste armi“.
“Sono stato fuori dall’Italia per circa trent’anni e ho vissuto negli Stati Uniti. Lì ci sono ufficialmente 340 testate televisive ma se vai ad analizzare la catena delle proprietà scopri che i proprietari sono solo quattro. Ci sono dei video in cui hanno registrato il telegiornale in 10 città diverse e vengono ripetute le stesse esatte parole, una velina ripetuta da Los Angeles a Miami. Come si fa a pensare che la gente si beva queste cose? Si punta sulla memoria corta, non si ricorda che a gennaio e febbraio per 20 volte di seguito Putin ha chiesto una garanzia sull’Ucraina fuori dalla Nato. Sarebbe bastata quella garanzia ma qualcuno non ha voluto farlo. La memoria corta ci impedisce di ricordare che da 8 anni l’Ucraina si rifiuta sistematicamente di implementare gli accordi di Minsk che da soli avrebbero risolto i problemi nel Donbass. Tutto questo non lo ricordiamo e i giornalisti dimenticano di ricordarcelo”