È tornata la Guerra fredda, o forse qualcosa di più scottante che rischia di incendiare le vite di tutti noi. Lavrov, ministro degli Esteri russo, non nasconde la prospettiva più buia: “Terza guerra mondiale è pericolo reale”. L’Occidente da par suo serra i ranghi e dalla base militare Usa di Ramstein in Germania, la più grande d’Europa, alimenta la minaccia. Dall’incontro tra i rappresentanti di oltre 40 Paesi, presente anche l’Italia con il ministro Guerini, è sorta un’alleanza che sembra andare oltre la Nato. Lo ha definito un “incontro storico” il segretario di Stato alla Difesa americana Lloyd Austin, perché il summit nasce in funzione anti-Russia e con l’intento di inviare armi pesanti all’Ucraina.
Aprendo il vertice di Ramstein, il capo del Pentagono non ha risparmiato toni pesanti nei confronti di Mosca: “Vogliamo essere sicuri che non abbiano più le capacità per bullizzare i loro vicini, quelle che avevano prima che iniziasse il conflitto in Ucraina”. Prima di lui, nella mattinata, si era fatto sentire un altro esponente di spicco dell’establishment occidentale. Con parole se possibile ancora più forti, il vice ministro alla Difesa britannica James Hippie ha riferito come sia “del tutto legittimo” che gli ucraini bombardino il territorio russo con armi “made in Britain”.
All’orizzonte si può già intravedere “la notte buia e tempestosa”. La tempesta perfetta si sta per abbattere sull’intero pianeta? Il “rischio di escalation nucleare” c’è per la professoressa Carolina De Stefano, docente di storia e politica russa presso la Luiss School of Government. Intervistata da Stefano Molinari a Lavori in Corso, l’accademica ha tratteggiato uno scenario fondato su una strategia occidentale che “comporta molti rischi”, in primis quella perseguita dal presidente Biden.