Da tempo il nostro Occidente sta vivendo quella che propongo di qualificare come l’evaporazione del cristianesimo o la desacralizzazione del mondo. Con formule così fatte alludiamo al fatto che il mondo caratterizzato dal senso della trascendenza e del sacro sta volando in frantumi.
L’ordine della civiltà dei mercati, del tecno-capitalismo e del relativismo, non solo non ha più bisogno del sacro o della religione, ma anzi per potersi affermare pienamente deve metterli in congedo, dichiarando una vera e propria guerra alla religione. Sicché non ci troviamo in quelle che vengono dette guerre di religione ma siamo semmai nel cuore della guerra alla religione che la civiltà dei mercati ha dichiarato alla religione in quanto tale.
Le chiese appaiono vuote e i fedeli in calo. Ovunque si registra l’incapacità di intendere il linguaggio del sacro e della trascendenza. Il tempo che stiamo vivendo è ad ogni latitudine caratterizzato da un’ostentata indifferenza se non da un’avversione palese verso ogni forme superstite figura del sacro.
Per questo nella nostra epoca che aspira a difendere ogni minoranza e contro tutte le discriminazioni, il sacro e il trascendente possono essere invece oltraggiati e aggrediti. Tra il 2018 e il 2020 ci sono stati ben 21 incendi e luoghi sacri nella civilissima Francia. Il conflitto che sta attraversando l’Occidente non è quello puramente teoretico tra la fede e la scienza. Lo scontro oggi in Occidente è tra la “croce e il nulla”, tra il senso della nostra storia e il nulla del tecno-capitalismo relativista.
L’opera di sdivinzzazione del mondo è da intendersi in questa chiave ermeneutica. La religione del mercato deve annientare tutte le altre, dacché tutto deve essere disponibile per le pratiche del consumo, del controllo e della tecnica. La religione della trascendenza e del sacro pone in essere invece uno spazio indisponibile e per ciò stesso appare incompatibile con l’ordine dei mercati.
RadioAttività, lampi del pensiero con Diego Fusaro
