Trombosi e infarti sospetti: terremoto nei dati ufficiali ▷ Meluzzi: “Veri effetti solo fra 10 anni”

I dati sulla mortalità hanno assunto un’importanza fondamentale durante la fase acuta del Covid-19. Il bollettino dei decessi e dei contagi ha accompagnato quotidianamente le giornate dei lockdown e le successive fasi pandemiche. Il numero dei morti è divenuto riferimento per la scelta delle misure di contenimento del contagio e per la campagna vaccinale. Una precisa analisi dell’andamento della mortalità rappresenta ancora oggi un indispensabile strumento per comprendere cosa è accaduto e come si evolverà la pandemia.

Prendendo in esame i dati di EuroMOMO, piattaforma europea per il tracciamento attivo della mortalità, il prof. Alessandro Meluzzi e Alberto Contri individuano discrepanze significative rispetto alla narrazione ufficiale. Stupiscono infatti, come spiega Fabio Duranti, da un lato un eccessivo allarme per i decessi complessivi nel 2022, considerabili nei limiti del picco stagionale della mortalità, dall’altra un significativo – e sospetto – aumento delle morti per i segmenti di popolazione in giovane età.

“Ogni anno” sottolinea Duranti “vi è un eccesso di mortalità per via dell’influenza e del freddo, con la morte delle persone più fragili. Nel 2017 i dati ad esempio mostrano un disastro. Nel 2022, lasciando stare i due picchi delle due ondate nel 2020, vediamo un dato identico a quello degli altri anni. Da dove arrivano allora i numeri del bollettino del contagio? Dovremmo vedere un eccesso enorme, questo in più dai dati non lo vediamo, dove è? Venite a spiegarcelo”.

Dati Euromomo mortalità Italia complessiva

Per quanto concerne i dati disaggregati per età, sorprendono in negativo al contrario i decessi per i target di età tra i 15 e 44 anni. Si nota nel 2022 un incremento importante che invece non si evince nella totalità complessiva della popolazione e anche nelle fasce di popolazione più anziana anagraficamente. “Voglio citare” approfondisce Meluzzi “la letteratura internazionale incontrovertibile sulle cause dei morti fra i giovani, legate tutte a problemi di natura coagulativa che danno nei più giovani aritmie con arresto cardiaco, nei soggetti meno giovani infarti miocardici e in quelli ancora meno giovani dei fenomeni trombotici”.

Dati Euromomo mortalità età 15-44 anni

Perché tale crescita significativa dei decessi nelle fasce di età giovanili? Vi possono essere degli effettivi legami con l’allarme sulle morti sospette? Interrogativi drammatici che chiedono e pretendono risposte da parte dei vertici della sanità italiana.

Il prof. Alberto Contri e Alessandro Meluzzi in diretta