Occorre prendere seriamente in considerazione le parole pronunciate da Mario Draghi, l’euroinomane a Bruxelles. L’euroinomane di Bruxelles ha detto testualmente che “aiutare l’Ucraina vuol dire lavorare per la pace”. Non vi è dubbio: questa frase rappresenta un indiscusso capolavoro per ora insuperato e forse anche insuperabile di orwellismo. La frase di Mario Draghi, ex uomo di Goldman Sachs ed ex governatore della Bce, sembra tratta direttamente dal romanzo distopico 1984 di Orwell. Del resto lo stesso Mario Draghi politicamente parlando sembra a tutti gli effetti una figura desunta da quel romanzo.
Dominare con le parole è di assoluta centralità per il potere neoliberale contemporaneo, il quale domina nella misura in cui riesce a imporre le sue grammatiche e a far sì che i dominati anziché insorgere si muovano con le mappe concettuali e grammaticali fornite dai gruppi dominanti. E chiamino dunque pace la guerra, sapere l’ignoranza e tante altre cose ancora. Chiamare le cose con nomi invertiti è uno degli insegnamenti che apprendiamo dalla distopia orwelliana: la guerra diventa pace, per l’appunto. E nelle parole di Mario Draghi, l’euroinomane di Bruxelles, l’Italia starebbe lavorando per la pace aiutando l’Ucraina. Peccato che quel “lavorare per la pace” coincida con il fare la guerra, con il mandare sciaguratamente armi all’Ucraina. Questo il non detto perché indicibile.
Siamo nel paradosso di una situazione per cui il Governo unanimemente vuole l’invio delle armi in Ucraina e dunque la guerra, laddove il popolo nella sua stragrande maggioranza non vuole tutto ciò. Mandare armi all’Ucraina, del resto, vuol dire lavorare per la guerra: deve essere chiaro. Più precisamente, vuol dire lavorare per una guerra sporca voluta da Washington. Una guerra che Washington ha determinato con la sua azione irresponsabile e imperialistica fin dagli anni ’90. Perché deve essere chiaro ormai qual è la vera causa che ha fatto scatenare questa guerra: è stata l’irresponsabile azione della Nato. Questo e non altro il motivo vero del conflitto. Quello che stiamo vivendo è un conflitto non già tra Ucraina e Russia, come talvolta si dice, essendo in realtà un conflitto tra il mondo euro-atlantista e il mondo russo-cinese e dei Paesi non allineati.
E Mario Draghi, deve essere chiaro, ha già di fatto venduto l’Italia all’interesse di Washington. Siamo già in guerra, anche se la chiamano pace.
RadioAttività, lampi del pensiero con Diego Fusaro
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