Juventus, Real Madrid e ora anche l’Inter: la lista di pretendenti per il cartellino di Nicolò Zaniolo vede aggiungersene una nuova, ovvero la sua ex squadra con la quale il gioiello della Roma ha vinto uno scudetto (U 21) e grazie alla quale ha spiccato il volo nel calcio che conta.
Ora però dalle parti di Appiano sognano un suo ritorno al nido, perché la sua valutazione è aumentata esponenzialmente dall’ultima volta in cui è stato visto alla pinetina come una pedina nello scambio per avere Nainggolan.
Ci pensano Juve e Real, probabilmente mete favorite in caso di mancato raggiungimento della zona Champions da parte della Roma; ci ripensa dunque, l’inter, palesando il chiaro scivolone di mercato di questa stagione che ha regalato alla Roma un campione dalle belle prospettive e lasciato i nerazzurri con una brutta copia di un bel centrocampista quale era Nainggolan all’ombra del Colosseo.
Inutile nascondersi dietro a tanta retorica, si dice “ci ripensa”, “vuole riportarlo a casa”, “sogna il suo ritorno”, per mascherare un grosso fallimento finanziario: niente di più, niente di meno, perché voi come chiamereste il desiderio di riacquistare un giovane che si aveva tra le mani e che ora vale più di quanto le aspettative più rose potessero pronosticare?
Ovviamente nessuno vuole infierire sull’Inter, ma semplicemente analizzare gli eventi per come sono, anche perché casi del genere nel calcio sono capitati in più frangenti.
Anche le società più grandi (o quasi esclusivamente loro) sono incappate in questi ripensamenti, e ci mancherebbe altro che non fosse accaduto perché col portafogli di cui dispongono l’economia talvolta può essere sacrificata. Parliamo del Manchester United, del Real Madrid, ma anche della Juventus e tante altre che nel veder crescere un loro prodotto non hanno resistito alla tentazione di riportarlo alla base.
“Se mi lasci non vale”, si potrebbe dire, “e non mi interessa spendere qualcosa in più”, si potrebbe aggiungere contando del ricco contributo degli sponsor: ecco tutti i ripensamenti più importanti dei top team negli ultimi anni.
Adriano Leite Ribeiro (Parma-Inter)
L’imperatore giunse all’Inter, poi passò alla Fiorentina, poi al Parma, poi di nuovo all’Inter. Non c’era abbastanza spazio per lui tra le file nerazzurre, in cui giocava un certo Ronaldo, (magari ve lo ricordate). Ci sono volute le lacrime del fenomeno per riportare Adriano tra le fila della beneamata, il costo? Dopo averlo ceduto al Parma per 12 milioni l’Inter lo riacquistò per
Paul Labile Pogba (Juventus-Manchester United)
Per essere il più grande rimpianto di uno che ha allenato Beckham, Cantona e Ronaldo si deve trattare di una faccenda piuttosto grave. Grave fu cederlo alla Juventus “gratis” (300.000 euro, per essere formali), piuttosto gravosa per le casse dello United la cifra con cui i Red devils lo hanno riportato a casa: 120 milioni di euro tra acquisto e commissioni, più o meno un anno di contributi del vecchio sponsor che – in questo caso – non sono pochi per un club.
Sebastian Giovinco (Parma-Juventus)
Sin dalle prime apparizioni con la maglia della Juventus aveva dimostrato di avere una scintilla di talento fuori dal comune, ma questo non bastò al club bianconero per tenerlo alla mercé di Zaccheroni. Venne ceduto in comproprietà ai ducali del Parma (sembrano avere occhio per queste cose) esercitando poi il riscatto dell’altra metà del cartellino per 11 milioni di euro, ma la formica atomica al contrario dei casi precedenti non spiccherà mai il volo nel club che lo ha lanciato.
Alvaro Morata (Juventus-Real Madrid)
Florentino Perez le ha escogitate tutte pur di non finire in quest’articolo, ma, suo malgrado non c’è riuscito. L’opzione di recompra che ha esercitato nell’estate del 2016 per riacquistare dalla Juventus Alvaro Morata è a tutti gli effetti un ripensamento annunciato. Molti dissero che la Juve fu folle ad accettare simili condizioni, la stampa vicina ai galacticos raccontarono ironicamente il passaggio sotto la Mole del giocatore (“L’hanno presentato come se fosse Van Basten“) ma considerando le prestazioni di Morata in bianconero e il nulla di fatto nel breve ritorno a Madrid, i 38 milioni che i blancos hanno versarono nelle casse bianconere sono a tutti gli effetti frutto di una furbata di Beppe Marotta.
Mario Balotelli (Liverpool-Milan)
Lo staff delle compagnie aeree inglesi ormai lo conosce benissimo, ma stiamo esaminando “i ripensamenti”, e sotto questa categoria può essere messo il ripensamento di Galliani nel 2015, quando ricomprò Balotelli dal Liverpool per poi rispedirlo al mittente dopo una parentesi non brillante come la prima del 2013: una pubalgia e sprazzi di Balo, a suggellare un fuoco di paglia che per fortuna finanziò il Liverpool, spendendo per il suo cartellino circa 20 milioni di euro l’anno precedente.