Vietato toccare la Nato. In tempi di propaganda di guerra e bellicismi mediatici, criticare i massimi sistemi dell’Occidente è considerato atto al limite del tradimento, della diserzione. Si pensi a ciò che hanno dovuto passare i vari professori non graditi al mainstream, da Orsini a D’Orsi. Oppure si consideri come è stata fatta passare in cavalleria l’opinione del Papa, difficilmente criticabile ma prontamente non citata, sulla reazione di Putin “alla Nato che abbaiava alla Russia”. La linea da far passare si riduce così a una dicotomia semplicistica, da racconto fumettistico: l’Occidente è il bene, l’invasore è il male.
Nella sua ultima inchiesta, in pubblicazione in questi giorni, il giornalista Francesco Amodeo ha spazzato via questa retorica spiegando “Perché il conflitto è Nato”. Un lavoro che è costato allo scrittore un pesante passivo, non solo in termini di tempo speso. Nel suo dettagliato approfondimento, Amodeo ha dovuto fare i conti con quello che ha definito “una sorta di Ministero della Verità orwelliano”: link e pagine web del passato introvabili perché oggi risulterebbero scomode, vedi l’articolo scomparso dal sito de la Stampa su “I neo-nazi imperversano in Ucraina”.
L’intervento di Francesco Amodeo in diretta a Un Giorno Speciale, ai microfoni di Fabio Duranti
“Questa inchiesta che sto per pubblicare, che avevo già pubblicizzato su Facebook, “Perché il conflitto è Nato” mi sta veramente creando dei problemi enormi. Sarà che quando si parla di Nato è tutto molto più delicato, ma i problemi che sto avendo con questa inchiesta non li ho avuti neanche con La Matrix Europea. È vero che è un’inchiesta in cui come al solito faccio nomi e cognomi, racconto le circostanze tutte documentate. Addirittura faccio parlare proprio gli americani in tutto il libro. Quindi ci sono fonti filorusse, non ci sono neanche fonti che definiscono indipendenti, altrimenti potrebbero dire che non sono abbastanza autorevoli. Faccio parlare gli apparati americani, coloro che avrebbero gli interessi a tenere nascosto tutto quello che io racconto nel libro.
Poi noi sappiamo che ora è partito una sorta di “Ministero della verità”. Io su 16 link che avevo nel mio libro, quando li sono andati a verificare a due mesi distanza, ne ho trovati soltanto 7 ancora attivi. Per il resto sono pagine che sono state rimosse tanto dai siti del dipartimento americano quanto dai siti dei media mainstream. C’era quel famoso articolo de “La Stampa” che era stato rimosso, così hanno fatto anche tantissimi altri giornali. C’è stata veramente un’operazione sconosciuta ai più di “Ministero della verità orwelliano” perché io verificando i link mi sono reso conto che più della metà sono stati rimossi. Oggi che l’Ucraina deve essere il nuovo baluardo della democrazia, devono farci credere che lì era tutto perfetto fin quando un invasore cattivo non è andato a rovinare quello che era una fiorente Paese democratico che aspirava all’ancora più fiorente Unione Europea. Immaginate quante bugie su bugie”.