Crucioli sbotta contro Draghi in Senato ▷ “Lasci quel posto a qualcuno che può difendere gli interessi degli italiani”

Si è svolta nella mattinata odierna l’informativa del Presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi sugli ulteriori sviluppi del conflitto tra Russia e Ucraina. Il Premier ha rassicurato sull’impegno dell’Italia nel “sostenere il governo ucraino nei suoi sforzi per respingere l’invasione russa in coordinamento con i partner europei. Ne va della solidità del legame transatlantico e della lealtà all’Ue”. Nel corso della discussione conseguente all’intervento di Draghi ha fatto sentire la sua voce in dissenso il senatore Mattia Crucioli, che ha denunciato contraddizioni e ipocrisie delle parole del banchiere.

“Signor Presidente del Consiglio, ho ascoltato con attenzione il suo discorso e l’ho trovato contraddittorio e ipocrita.

Lei ha detto testualmente di avere l’obiettivo di raggiungere il prima possibile il cessate il fuoco, ma ha detto anche, dall’altro lato, che occorre che la pace sia quella che l’Ucraina vuole perseguire, il che significa o non avere le idee chiare, o voler nascondere i reali obiettivi del Governo. È chiaro, infatti, che due sono gli obiettivi che si possono perseguire: uno è il cessate il fuoco il prima possibile, come lei dice a parole, che va raggiunto attraverso un compromesso territoriale e garanzie reciproche, perché soltanto così si può ottenere nell’immediato. L’altro obiettivo è invece quello di voler consentire una controffensiva ucraina che riporti l’integrità territoriale di quel Paese. Non sto dicendo che una cosa sia giusta e l’altra sbagliata; sto dicendo che sono due obiettivi contrapposti e vorrei chiarezza su questo.

Noi stiamo inviando armi e invieremo armi per consentire una controffensiva che porti la Russia fino ai suoi precedenti confini, accettando addirittura il rischio che queste armi di lunga gettata possano colpire le basi di lancio nel territorio russo, oppure vogliamo un compromesso con garanzie reciproche per raggiungere il cessate il fuoco il prima possibile?

Faccio notare che questi due obiettivi, che sono tra loro divergenti, dovevano essere motivo di discussione in Parlamento ed è per questo che abbiamo chiesto a più riprese che non ci fosse soltanto la sua esposizione, senza che poi il Parlamento potesse prendere posizione su queste due visioni contrapposte, vale a dire la pace subito con un compromesso o una guerra di lunga durata, con il rischio di un’escalation. Su questo la sovranità del Parlamento e della Nazione si doveva esprimere, mentre lei e il suo Governo non ce lo hanno consentito e io provo vergogna e pena per le forze di maggioranza e della finta opposizione che le hanno consentito di fare questo.

Faccio notare che martedì scorso, al ministro per i rapporti con il Parlamento D’Incà, tutti i Capigruppo e persino la Presidente del Senato, che per la prima volta ha speso parole di difesa della centralità del Parlamento, hanno chiesto a lei e al suo Governo di venire qui la prossima settimana non a fare mere informative, ma a rendere comunicazioni, così da consentirci di votare e dirle quello che le sto dicendo ora: vogliamo inviare armi per una controffensiva, accettando il rischio di un’escalation militare, o vogliamo realmente la pace con un compromesso? È su questo che dobbiamo esprimerci, colleghi. Dobbiamo prendere posizione e non dire semplicemente che la pace è bella e la guerra è brutta. Dobbiamo agire in concreto e la nostra azione è un voto di indirizzo che fino ad ora ci è stato negato; prendetene atto e rispondetene a tutto il Paese che vi sta guardando.

E ancora, presidente Draghi, com’è possibile dire con tale leggerezza che noi agevoleremo l’estensione ulteriore della NATO? Non capite che è un’ulteriore provocazione? Com’è possibile poi venire a lamentare l’espulsione di diplomatici italiani, quando noi ad aprile siamo stati i primi, con il ministro Di Maio – che adesso fa finta di non sentire – a espellere diplomatici russi? Quale ipocrisia è dire che bisogna tenere aperti i canali diplomatici, quando noi per primi espelliamo i diplomatici russi?

Ho il timore che questo derivi da una sudditanza rispetto agli interessi angloamericani, perché è oggettivo che gli interessi del Continente europeo sono differenti rispetto a quelli degli Stati Uniti. Forse lei non se ne rende conto, perché si è formato al MIT di Boston, perché ha lavorato alla Goldman Sachs e nelle banche americane e perché fa parte del Gruppo dei Trenta. Ma guardi che oggi l’Italia e l’Europa hanno bisogno di terzietà e autonomia, perché gli interessi nostri non sono quelli degli Stati Uniti, cui pure riconosciamo un debito. È chiara la nostra riconoscenza nei confronti degli angloamericani, perché siamo stati liberati da loro dal nazifascismo; ma oggi i nostri interessi divergono. Bisogna prenderne atto e avere la capacità di difendere gli interessi italiani ed europei. Per fare questo, occorre levatura morale, forza e coraggio. Se lei non ce l’ha, si faccia da parte e lasci il posto a qualcuno che può difendere gli interessi degli italiani”.