Si chiude il campionato del Napoli con una nuova vittoria, ottenuta con estrema semplicità sul campo di La Spezia (0-3 con risultato già determinato alla fine del primo tempo).
La classifica finale conta dunque 79 punti (come curiosamente accadde anche ad Ancelotti al suo primo anno) con un terzo posto che a inizio anno sarebbe stato accolto con trionfalismo e che invece, alla luce della stagione, lascia sicuramente l’amaro in bocca.
Il pensiero comune dei tifosi è che le 4 vittorie consecutive con cui i partenopei hanno chiuso la stagione contribuiscono ad aumentare il rammarico per ciò che proprio quest’oggi poteva essere e invece non è stato. A nostro avviso, invece, è la dimostrazione che il Napoli è decisamente al TOP del calcio italiano e che mentre è sicuro che l’occasione persa sia stata enorme non è affatto sicuro (come da più parti si sente) che l’occasione di quest’anno è irripetibile. Al contrario. Le chance per poter riprovare l’assalto al titolo l’anno prossimo, magari anche con maggiore consapevolezza, ci sono tutte.
A livello tecnico, la personale sensazione è che si possano riverificare le condizioni avute tra il 2° anno e il 3° anno della gestione Sarri (allorché il gran finale di stagione portò al “patto per lo scudetto” con il quale la totalità dei giocatori decise di rimanere a Napoli, rinunciando a qualsiasi lusinga, sentendo forte la possibilità di andare a vincere lo scudetto l’anno successivo: non bastarono 91 punti… ma come non pensare che i giocatori ebbero ragione !).
Perché ciò possa riverificarsi dipenderà quindi da come la squadra sarà modificata dalla sessione di calciomercato appena iniziata.
Soprattutto dalla possibilità di mantenere in squadra gran parte dei pezzi da 90 (che sono davvero tanti).
Non ci sono dubbi che oggi, le situazioni contrattuali e anagrafiche di alcuni giocatori chiave sono diverse rispetto al 2017 (a partire da Insigne che, come sappiamo, ha chiuso oggi la sua carriera in azzurro). Ma non cercare di fare di tutto per mantenere altissimo il livello di questa squadra (e anzi possibilmente di cercare di migliorarla per la ricerca dell’ultimo step) sarebbe davvero un peccato imperdonabile. Siamo convinti che Spalletti sia uno dei pochi tecnici in Italia in grado di saper addurre argomentazioni molto convincenti in tal senso verso il Presidente De Laurentiis.
Vittorio de Gaetano