Le statistiche Piaac-Ocse del 2019 (Programme for International Student Assessment) confermano che in Italia circa 8 milioni di persone, circa il 43,3% della popolazione è analfabeta funzionale, una delle percentuali più alte in Europa. Dati importanti da studiare per capire lo sviluppo di un Paese. Il Prof. Alessandro Meluzzi evidenzia il caso (non troppo recente) dell’analfabetismo di ritorno, che spesso coinvolge anche gli intellettuali stessi, nel momento in cui sembrerebbero avere molta difficoltà nel comprendere ed interiorizzare le novità. In questo scenario la parola chiave, secondo il punto di vista del Docente Alberto Contri, è ‘Consapevolezza‘. L’analfabeta funzionale è colui che non è in grado di comprendere né di interpretare la società nella quale vive la sua quotidianità e ha problemi anche con la tecnologia. Poche sono le persone che si informano e che sono in grado di comprendere un testo scritto, infatti sottolinea Meluzzi: “nell’analfabetismo funzionale il livello della capacità di interiorizzare una cognizione è minimale“.
“Viviamo in quella che io ho chiamato ‘la costante attenzione parziale“, sostiene il Docente di Comunicazione Sociale. In ogni caso, sembrerebbe che una consapevolezza nuova si stia sviluppando.
Frajese: “Le reazioni dopo l’intervento alla Camera“
“Durante il mio intervento alla Camera la reazione è stata molto forte da parte dei presenti: da un lato da parte dei componenti di Alternativa che avevano organizzato l’evento, per i quali c’è stata sicuramente una presa di consapevolezza della situazione diversa, perché chiaramente certe cose non vengono mai dette. Noi, leggiamo, cerchiamo e approfondiamo, andiamo oltre la superficie per capire che cosa succede, ma gli altri non fanno lo stesso percorso. Dall’altro lato invece, c’era anche chi ho visto profondamente ferito”.
Alessandro Meluzzi: “La svolta sapiens sapiens sapiens”
“Hanno evocato una massa critica che naturalmente non può essere spenta, ma in questa dimensione non può fare altro che crescere. Questa crescita sarà lenta, perché la maggioranza degli esseri umani non arriva neanche al livello della comprensione di un testo. Nell’analfabetismo funzionale il livello della capacità di interiorizzare una cognizione è minimale. Quindi, questo analfabetismo di ritorno, che riguarda anche gli intellettuali, dal punto di vista dell’interiorizzazione di novità. Gli esseri umani fanno qualunque cosa con uno sguardo teoricamente verso il cielo, ma in realtà saldamente piantato a terra e questo spiega molte cose”.
Alberto Contri: “La parola chiave è consapevolezza”
“La parola chiave è la consapevolezza. Ma come si fa a raggiungerla, quando viviamo in quella che io ho chiamato ‘la costante attenzione parziale’? Noi tutti, soprattutto i giovani, viviamo di frammenti, li trattiamo e ne discutiamo. Quello che mi fa piacere è vedere la consapevolezza che sta crescendo”.