Fernando Alonso 10 e lode
Il tempo che lui sembra aver fermato, gli viene persino restituito dalla Formula Uno, attraverso una carriera che oggi si consegna a una specie di eternità sportiva.
Lo sfondo di Baku 10
Scorci suggestivi tra quartieri avveniristici e roccaforti medievali di curva in curva. Tre giorni di meritatissima – e molto ben pagata – promozione turistica mondiale.
Max Verstappen 10
C’è da dire che quando comincia la bagarre delle strategie, gli va anche l’acqua per l’orto, mentre ad altri va dispersa quella del sistema idraulico, o in fumo la Power Unit. L’audio in occasione del sorpasso a Perez ci conferma una cosa che sapevamo già: in Red Bull lui è come Luigi XIV a Versailles.
George Russel 9
Lui è bravo al punto tale da non fare più notizia; oggi la Ferrari ha contribuito non poco a spianargli la strada verso il podio.
Il “numero” di Sebastian Vettel 8,5
Va lungo, è vero; ma nel rimettere la monoposto in pista senza sfiorare nemmeno i moscerini di Baku. Una prova di prestidigitazione a livello di guida.
Lewis Hamilton 8
La W13 gli salta sotto le natiche come un canguro, con molti più anni di età rispetto a Russell. Qualcuno ipotizzava che potesse gettare la spugna prima della fine. Finisce con un quarto posto che è un mezzo ruggito.
Pierre Gasly 7,5
Gara di “manico” e di sostanza gestionale, soprattutto perché inibisce con grande autorevolezza la “caccia” di Hamilton.
Il duello Norris – Ricciardo 7
Divertente, avrebbe meritato qualche inquadratura in più, fino a un certo punto. Ma in McLaren hanno gestito tutto nel migliore dei modi?
Esteban Ocon 6 –
Gara decorosa, senza acuti.
Affidabilità Ferrari 2
Il grido d’allarme era già stato lanciato. I sintomi c’erano stati. Oggi Sainz è durato nove giri a causa del sistema idraulico, Leclerc ha sentito venir meno la Power Unit in una nuvola di fumo. La macchina ora è tanto competitiva quanto fragile. I primi gran premi avevano celato questa realtà. Senza contare quanti motori Ferrari non sono giunti oggi al traguardo.
Carlos Sainz SV
La sua strategia era impostata per premiare la durata e le chance del finale. Dopo nove giri tutto si consegna al campo delle ipotesi delle quali mai avremo la controprova. Ma una cosa ci piace sottolinearla: le sue dichiarazioni ai box ci sono piaciute molto, molto di più rispetto a quelle di Leclerc. Perché anche nei momenti più critici la Ferrari viene sempre prima.
Paolo Marcacci