“L’Italia è un gigante di bellezza” ▷ Il discorso di Meluzzi sul decadimento italiano

L’Italia è un paese meraviglioso, pieno di eccellenze. In tutto il territorio sono presenti splendidi monumenti che stupiscono e affascinano i turisti da sempre. Già dal XVIII secolo il cosiddetto “Grand Tour” (il viaggio che i ricchi dell’aristocrazia europea intraprendevano per perfezionare il loro sapere) aveva come destinazione l’Italia. Molti filosofi e studiosi, tra cui Goethe e Stendhal, sono rimasti affascinati da questo magnifico paese, tanto da destinargli alcune opere.

C’è da essere fieri e orgogliosi di abitare in un posto tanto bello. I pregi artistici e culturali dell’Italia sono indubbi. Lo stesso non si può dire della sua storia politica. Come ci ricorda Meluzzi: “Essendo un “nano” politico non si è potuta porre nelle condizioni di difendere, proteggere e valorizzare il proprio patrimonio, tanto che ha fatto dire a qualche stupido commentatore anglosassone che gli italiani non meritano l’Italia”.

Terra di conquiste per tutto il Medioevo, ha alternato diversi momenti di dominazioni straniera fino ad arrivare alla situazione di oggi in cui “non si vota un governo da più di 10 anni”.

Nel suo intervento il Prof. Meluzzi ha rimarcato i pregi e i difetti di questo paese e, auspicabilmente, quello che sarà il suo futuro: “ribellarsi dalla mediocrità e dalla stupidità in cui ci vogliono relegare ad ogni costo”.

“Il tema del viaggio in Italia, anche dal punto di vista filosofico-letterario, è stato uno dei grandi tòpoi della letteratura e anche prima. Il 70% del patrimonio artistico e culturale del pianeta è in Italia. C’è anche la più grande biodiversità del pianeta seguita dal Brasile.

L’Italia è un gigante di bellezza e purtroppo è stato per buona parte della sua storia – dalla caduta dell’Impero Romano ma direi sicuramente dalla signorie in avanti negli ultimi 500 anni – un “nano” politico. Essendo un nano politico non si è potuta porre nelle condizioni di difendere, proteggere e valorizzare il proprio patrimonio, tanto che ha fatto dire a qualche stupido commentatore anglosassone che gli italiani non meritano l’Italia.

Un paese che delega il suo destino ad un “vile affarista” come Draghi, cito il mio maestro Francesco Cossiga, e che continua a plaudire mentre Draghi lo sta portando nell’abisso è un paese degenerato. Un paese che riesce a fare votare questa follia delle armi all’Ucraina a più del 90% del Parlamento, opposizione compresa, è un paese meraviglioso dal punto di vista paesaggistico e culturale ma di m**da dal punto di vista della propria realtà politica.

Molti si sono interrogati sul perché, però non voglio cadere nella trappola dell’italiano che fa l’anti-italiano (come anche in una ricca tradizione pubblicistica e letteraria) perché non c’è nulla di più facile. Credo che tutti dovremmo rimboccarci le maniche, tutti dovremmo riscoprire una nuova dignità, una nuova forza, una nuova prospettiva per il futuro e smettere di aver un atteggiamento tra il miracolistico e il vittimistico, sicuramente cialtronesco, ma ripartire da questo cialtronismo per guardare al futuro con rinnovata speranza.

Purtroppo nella nostra democrazia vulnerata non si vota un governo da più di 10 anni. Quello che sembra essere un vero deficit è un deficit della classe dirigente.

Un paese che è stato conquistato, prima dai visigoti di Alarico e poi via via da tanti altri, deve ritrovare la forza di ribellarsi alla mediocrità e alla stupidità in cui ci vogliono relegare ad ogni costo”