Tante gaffe quelle del presidente degli Stati Uniti Joe Biden, forse troppe. Di recente è caduto dalla bici rovinosamente per poi rimettersi in piedi e rassicurare tutti, alla sua maniera: “sto bene”. Tutto ciò sta però ormai diventando una preoccupante abitudine.
In molti iniziano a chiedersi se sia portato per il compito che gli spetta. Inutile ripetere l’importanza della sua posizione, soprattutto in questo momento storico in cui si trova a fare i conti con uno scenario da Guerra Fredda.
L’età e le uscite sconvenienti stanno minando le fondamenta della sua immagine pubblica, sulla quale le perplessità si sono sprecate sin dall’inizio del mandato (vedasi i continui richiami a Kamala Harris sul ponte di comando).
E se tutto ciò fosse davvero un sintomo di qualcosa di più importante? Potrebbero esserci retroscena sulla sua salute che nessuno conosce e che potrebbero impedirgli di svolgere il suo compito al meglio? In questo caso, cosa succederebbe alla catena di comando degli Stati Uniti d’America?
Per ora, come ha ricordato il Prof. Gregory Alegi, docente di Storia e Politica degli Stati Uniti alla LUISS, le condizioni di Biden non devono preoccupare: “Biden è un politico tradizionale, si affida molto al suo staff”. Per ogni situazione c’è un protocollo, nella catena di comando americana, che in caso di impossibilità a governare del presidente delega subito le scelte politiche al suo sottoposto.
Quanto è possibile un terremoto alla Casa Bianca? Sentite l’intervento del Prof. Gregory Alegi.
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