Il Capo della polizia di Odessa diventa uno dei leader dei battaglioni neonazisti, così come lo diventa il Vice-ministro dell’Interno, il Capo di Stato Maggiore dell’esercito ha un proprio vice che è uno dei leader dei battaglioni neonazisti. Li mettono a capo della polizia in diverse città e gli danno il pattugliamento delle strade e dei seggi elettorali durante le elezioni. Praticamente loro avevano in mano la polizia, l’esercito, la Guardia Nazionale, il Capo Maggiore e il Vice-ministro dell’Interno ed il Ministro dell’Interno Avakov era un loro uomo, era il ponte tra il Governo e i battaglioni neonazisti. Potevano fare un golpe dal giorno alla notte, tant’è vero che hanno dovuto portare avanti soltanto il loro programma.
Gli ucraini si sono trovati dei membri di partiti che non venivano votati alle urne però il programma che veniva portato avanti era soltanto il loro. Questa è una doppia ingiustizia per gli ucraini: non può essere giustificato il fatto che prendessero poco alle urne, quello è una aggravante perché vuol dire che gli stessi ucraini ne prendevano le distanze ma poi si trovavano a dover applicare le loro leggi.
Quali sono queste leggi? Quelle sulla lingua (per punire i russi), di Apartheid dei russofoni delle regioni come quelle del Donbass, leggi addirittura di decomunistizzazione dove hanno distrutto tutte le statue e piazze che avevano qualche riferimento con i comunisti e soprattutto, la cosa principale che dobbiamo dire a gran voce: i battaglioni neonazisti hanno imposto ai governi di non rispettare i trattati di Minsk. Ossia quei trattati che avrebbero portato la pace con la Russia e non avrebbero mai trascinato l’Ucraina in guerra. Loro sono arrivati invece con il loro programma che imponeva ai presidenti che si sono susseguiti dal 2014 di non rispettare quei trattati.
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