Abbiamo salutato tutti con grande felicità la caduta del Governo Draghi e non poteva essere altrimenti. Qualcuno si preoccupa che potremmo finire dalla padella alla brace, ma ho già chiarito questo punto: Mario Draghi era la brace. Dobbiamo però stare attenti perché il Premier ha lasciato il proprio incarico pur avendo la fiducia, e quindi pur essendoci le condizioni per andare avanti col suo Governo, perché sa bene due cose.
La prima è che in autunno le nefaste conseguenze delle sue scelte politiche, soprattutto per quanto concerne le sanzioni alla Russia, avranno delle ripercussioni senza precedenti sull’economia italiana. Quest’inverno vedremo crollare interi comparti, dal manifatturiero ai comparti industriali, che non possono resistere al caro energia, al caro gas e al caro petrolio, e questo Mario Draghi lo sa bene.
Altra cosa che il Premier conosceva bene è il fatto che se si fosse andati alle urne quando gli italiani erano già stati travolti dalle conseguenze delle sue scelte, sarebbe stato un booster verso i partiti cosiddetti ‘sovranisti’ e ‘antisistema’ perché è ovvio che le conseguenze delle sue politiche si sarebbero fatte sentire nella pancia del Paese, quindi in quelli che poi si sarebbero alle urne rivolti contro i partiti di Governo. Quindi, Mario Draghi e il sistema che rappresenta conoscevano benissimo queste due condizioni.
In autunno crolla l’economia, questo farà nascere il dissenso nel Paese contro il Governo, quindi la sua scelta di lasciare in questo preciso momento non è assolutamente casuale. Dobbiamo quindi stare molto attenti a far sì che i prossimi partiti che formeranno la nuova maggioranza saranno partiti che metteranno al centro della loro agenda l’eliminazione immediata delle sanzioni alla Russia.
Se così non fosse, sarebbe un danno enorme per gli italiani, ma anche per la democrazia stessa perché il sistema è già pronto a dimostrare che Mario Draghi, non eletto dai cittadini, aveva portato avanti delle politiche a favore del Paese e che invece i neo-eletti hanno causato il crollo dell’economia italiana, mentre noi sappiamo benissimo che quel crollo ci sarà ma perché dipende proprio dalle politiche di Mario Draghi, ma per una questione di tempistiche la bomba esploderà nelle mani del prossimo Governo.
Quindi, qualora il prossimo Governo non riesca a prendere immediatamente le distanze da quanto ha fatto Mario Draghi, si subirà le conseguenze delle sue politiche. E questo è un danno enorme perché ci diranno che sarebbe stato meglio lasciar scegliere alla tecnocrazia, invece che al popolo e alla democrazia, ed è esattamente quello che loro vorrebbero ottenere: convincere gli italiani che la tecnocrazia debba sostituire la democrazia perché dimostreranno, ripeto, che il crollo è avvenuto con il Governo eletto dagli italiani, mentre tutto è stato seminato scientemente in anticipo e adesso si va alle elezioni per fare in modo che questa bomba, con una miccia cortissima, che sta per esplodere, finisca nelle mani del Governo eletto dai cittadini. Ponete sempre attenzione perché la scelta di Draghi ovviamente non è stata casuale.
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