Cerno al veleno contro il PD ▷ “Crisanti e Cottarelli? Candidature di partito. Sono disperati”

È dal tweet del giornalista e Senatore Tommaso Cerno (“Con Crisanti e Speranza al primo colpo di tosse ci rinchiudono in casa fino a fine legislatura”) che scaturiscono le polemiche. Le accuse del giornalista muovono dal fatto che la candidatura di Crisanti, virologo affermato, è assurda per l’anno in cui avviene. Sostiene, infatti, che Crisanti poteva essere utile quando nessuno conosceva o sapeva cosa fosse il Covid, e di conseguenza ogni scelta politica era supportata da pareri scientifici. Allo stato attuale, dopo tre anni in cui si convive con la pandemia, commenta Cerno, non è lui l’uomo di cui si ha bisogno. Aggiunge, alla fine, che la scelta del Partito Democratico di candidare Crisanti e Cottarelli, definito da lui tagliatore di spesa pubblica, è l’opzione di un partito disperato che non ha costruito un’idea di futuro.

Il giornalista non si ferma a brevi osservazioni, in quanto attacca ogni candidatura del PD, sostenendo che sono candidature di Congresso destinate a morire e non fatte per vincere. Afferma, inoltre, che le azioni del PD sono la prova generale del futuro del partito e che è ingiusto mettere gli italiani nelle mani di politici in crisi. Non solo è sbagliato, ma è un atto vile nei confronti delle persone che lavorano, in quanto i cittadini meritano di meglio rispetto alle vendette private del PD. Per concludere le sue ipotesi, Cerno sostiene che candidare Crisanti è stata solo l’ennesima ipotesi di un’emergenza che cadrà nelle tasche di chi non può obiettare, motivo per cui il Partito Democratico è evidentemente inadeguato a governare.

“Ho attaccato Speranza tutte le volte che lo ritenevo opportuno. Quello che è stato fatto in Italia è stato un sequestro di persona, però, al di là di questo, quello che mi stupisce della candidatura di Crisanti è l’anno in cui essa avviene: sarebbe come candidare Maradona negli anni Duemila. Crisanti poteva rappresentare qualcosa di utile per il Governo quando nessuno conosceva il Covid, quanto ti trovavi di fronte ai morti e facevi delle scelte politiche – supportate da apparenti decisioni scientifiche – per qualcosa che non conoscevi. Ma immaginare che dopo tre anni in cui tutto il mondo vive con questo Covid, l’indicazione che dà il Partito Democratico delle sue novità – cioè delle persone che candida per mostrare la sua idea di futuro – sono Crisanti (uno che tra l’altro ha contestato questo Governo, anche giustamente, e che adesso viene ascritto tra quelli che non lo potranno più fare se la Sinistra vincerà) e Cottarelli, tagliatore di spesa pubblica, che dai tempi di Monti ci spiega cosa dovremmo fare (che in dieci anni di Governo la Sinistra non ha fatto), a me sembra l’atto di disperazione di un partito che in realtà non è riuscito a costruire un’idea di futuro”.

“Il problema è questo: quando hai come Segretario uno che è scappato in Francia perché non gli piaceva più come andava il suo partito per poi tornare dopo sette anni, ti rendi conto che la sua agenda ancora aperta sul 2014 (perché lui ha ancora delle sue vendette private da compiere) e che quindi il Paese che dovrebbe governare verso il futuro è un Paese con cui ancora non ha fatto i conti, questa è la situazione. La situazione, cioè, di un partito che ha messo in Parlamento non persone per costruire l’Italia di domani, ma per costruire il Congresso del PD domani: quelle candidature servono per definire gli equilibri delle correnti quando si andrà a eleggere il Segretario del PD. Questa è la cosa più lontana dalla Sinistra del mondo”.