Trovo che siano meravigliosi, come riescono a prendere per il c**o la gente e il popolo italiano a distanza di dieci, venti, trent’anni. Essere presi in giro così è veramente paradossale. Sto parlando di quello che leggo (mio malgrado) andando a prendere un cappuccino al bar e quindi inciampare nei giornali e telegiornali. Cosa che io non faccio mai, ho chiuso la televisione da anni e mi sono rifugiato nello studio, un pò come fecero altri in passato. Vivo sostanzialmente in un mondo diverso, fatto di professione e lavoro ma, in senso diverso, su di me.
Ci sono quelli che mi dicono che per risolvere il problema dell’Italia, invece di un milione di posti di lavoro, ci vogliono un milione di posti per gli alberi. Gli altri che mi spolverano il ‘sempre verde’, Ponte sullo Stretto di Messina e l’altro ancora che stamattina mi dice ‘la soluzione dell’Italia è lavorare di meno, 36 ore tutti’. Ora, in attesa che arriva uno statista, come Cetto La Qualunque, io vi dico quelli che secondo me, se io facessi politica (cosa che mi guardo bene dal fare perché non voglio prendere in giro nessuno) ci sono tre questioni fondamentali: la prima è superare i Trattati di Maastricht, rapporti deficit-PIL, debito-PIL, inventati di sana pianta senza alcun fondamento scientifico da oscuri funzionari ministeriali. Questo dovrebbe essere l’obiettivo strategico numero uno di chi si candida a fare il Presidente del Consiglio italiano. Secondo, stabilire immediatamente l’inversione debito-PIL come per esempio rilanciando gli investimenti attraverso strumenti finanziari come gli eurobonds o altre cose finalizzate all’inversione del ciclo economico e terzo, consentire agli stati manovre coerenti con una strategia condivisa di crescita del PIL.
Dato che in Italia abbiamo un risparmio che è cinque volte il debito, un piano politico vero di uno che voglia fare veramente politica dovrebbe guardare queste cose e non le questioni di bassa lega di cui ho sentito parlare prima. Questioni cioè di basso profilo.
Malvezzi Quotidiani – L’Economia Umanistica spiegata bene con Valerio Malvezzi