“Io calunniato in prima pagina”: Amodeo risponde a Fanpage ▷ “Subdola tecnica di manipolazione”

“Prendere in giro i cittadini è un crimine informativo perché dai un’informazione falsa per indurre le persone a pensare male. Questo è l’atteggiamento più orrendo che può avere l’informazione”. Fabio Duranti in diretta si scaglia contro quei media che – in pieno clima elettorale – tentano di manipolare l’opinione pubblica a proprio piacimento. Una delle vittime di questo comportamento è Francesco Amodeo: “Molte persone – spiega il giornalista e scrittore – commentavano sotto ai miei post facendomi la stessa domanda: ‘Qual è il tuo coinvolgimento nell’assalto alla CGIL di Roma?’. Ovviamente io cadevo dalle nuvole, essendo del tutto estraneo a quei fatti. A quel punto, mi rendo conto che era stato pubblicato un articolo da Fanpage dal titolo ‘Paragone con Italexit candida i no-vax sostenitori dell’assalto alla CGIL’, e nell’articolo c’era la mia foto con Gianluigi Paragone e la candidata in Campania Stefania Aversa.

Da lì, una consapevolezza: “Questa è una subdola tecnica di manipolazione delle masse perché chi legge questo titolo e vede quella foto pensa che io sia uno di quei candidati a cui l’articolo fa riferimento. In realtà, in quell’articolo il mio nome non è mai menzionato, addirittura non sono menzionato neanche tra i candidati della Campania (eppure io sono capolista), ma si è voluta creare una falsa percezione nei lettori. Non citano mai il mio nome, sono un candidato invisibile, a causa delle denunce che porto avanti. Ovviamente è stata sporta querela, è stata una diffamazione nei miei confronti”.

Per Duranti non ci sono dubbi: “Questo ci fa capire come l’Ordine dei Giornalisti non abbia motivo di esistere. Si tratta di incitamento all’odio”. Il filosofo Diego Fusaro ricorda la sua esperienza, simile a quella di Amodeo: “Anch’io sono stato oggetto di un meccanismo simile. Il giorno dopo la morte della figlia di Dugin, su un rotocalco è comparsa la foto di Dugin col sottoscritto. Messaggi veicolati in questo modo non sono affatto innocenti. Il berlusconismo ha sancito la caduta della divisione tra politica e informazione”.