Qualcuno ha intenzione di cambiare le cose? Quello che dovremmo veramente sentir dire dai partiti

Riassumendo quanto detto in precedenza: se la maggior parte degli occupati è nelle piccole e micro imprese; se 1 famiglia su 8 è senza lavoro; se l’Italia è un paese di impresa familiare e se la povertà ha raggiunto proporzioni preoccupanti allora io credo che andare avanti con una ricetta vecchia di un quarto di secolo, come se nulla fosse successo, non è soltanto miope ma anche moralmente delittuoso.

Quindi lo dico a tutti i partiti che dicono “viva l’Europa, lo vuole l’Europa”: la smettete? Lo avete capito che “l’Europa lo vuole”, questa fede assoluta nel dogma europeo per come è stato costruito (cioè con l’indipendenza della Banca Centrale dalla politica, con i dogmi finanziari, con i pareggi di bilancio) ci ha portato allo sfacelo attuale?

Non so se fate sul serio oppure, come credo, fate finta di non capire, perché tutta la vostra carriera politica, universitaria, nelle banche, ecc. è legata a fare quelle affermazioni e in tal caso dico che non siete scemi ma siete cinici e fate bene ad andare avanti con quella posizione, ma io qui parlo al resto dei cittadini italiani: state sentendo nel dibattito politico attuale qualcuno che parli di queste cose? C’è qualche partito politico che afferma di volere veramente cambiare le cose da un punto di vista strutturale? Oppure, come io continuo a vedere, c’è quello che vuol piantare gli alberi, quello che rispolvera il ponte di Messina, l’altro che dice “lavoriamo 36 ore”: tutte ed esclusivamente delle proposte di tipo demagogico, cioè delle proposte che servono a prendere i soldi alla gente.

Attenzione, infatti: quando voi mettete una croce su di un’urna funeraria che viene chiamata urna elettorale, voi non solo in quel momento state annullando la vostra azione e la state delegando a un terzo (che credete faccia il vostro interesse), in quel momento lì gli state dando del denaro.

Attenzione quando fate queste scelte. Quello che dovremmo sentire dire dai partiti politici – sono qui a spingerli e a provocarli tutti, perché non ce n’è uno che faccia i discorsi che interessano a me – è: “dobbiamo creare posti di lavoro”.

Come farlo? Detassazione degli utili delle imprese. Crei una nuova impresa e per 3 anni non paghi tasse, se sei un nuovo e giovane imprenditore non le paghi per 5. Qualcuno mi dice “così togli soldi alle casse dello Stato”: no – cari sciocchi – in quel modo li creo i soldi nelle casse dello stato, perché c’è l’IVA, perché poi ci sono le assunzioni di personale, perché si crea lavoro.
C’è qualcuno che in questo momento dice queste cose? A me, sinceramente, pare di no.

Malvezzi Quotidiani – L’Economia Umanistica spiegata bene con Valerio Malvezzi