Perché non faccio a meno del gas russo

Caro energia. La domanda di fondo non è soltanto come pensi di risolvere il problema, la domanda di fondo è molto più imbarazzante (per gli altri): davvero possiamo permetterci di fare a meno del gas russo? Io penso che la risposta non possa che essere negativa.

I motivi per cui non possiamo fare a meno del gas russo

Non possiamo fare a meno del gas russo perché per decenni ci siamo alimentati, ci siamo approvvigionati, del gas russo (tra l’altro a prezzi convenienti). Non è una situazione di oggi, è una situazione creata nel corso del tempo e quindi di blocco non puoi pensare di far venire meno questo gas. Lo sa benissimo anche Putin, che utilizza in termini strategici questa dipendenza, però noi abbiamo costruito un opzione di dipendenza energetica e quindi non puoi pensare dall’oggi al domani di far mancare agli italiani questo gas, altrimenti succede quello che stiamo vedendo: non puoi avere il 100% del volume totale di gas e ti devi sforzare di inventare altre fonti. Poi magari queste altre fonti, al di là del paese e dell’accordo tanto sbandierato, nascondono nell’azionariato ancora una volta pezzi che arrivano dalla Russia quindi un’azionariato che comunque richiama al famoso cattivo con cui non dobbiamo fare affari.

Verrebbe anche da dire che noi stiamo pagando prezzi di scelte sbagliate che ci sono state imposte, perché il discorso della Libia non può non farci venire in mente le responsabilità di una guerra che è stata combattuta lì, di pressing che sono arrivati, di scelte che sono state compiute anche ai danni degli italiani. Però neanche questo si può dire eppure, anche lì, l’intervento – diciamo di altre potenze – lo abbiamo dovuto subire e prima o poi bisognerà fare il conto degli errori che sono stati commessi e delle politiche energetiche che oggi ti tengono al gancio.

Quindi io lo dico: non sono disposto a fare a meno del gas russo. Perché? Perché noi, da qui ai prossimi mesi, non sapremo come la curva dei prezzi dell’energia schizzerà e se un imprenditore o una famiglia non riesce a programmare neanche la voce dell’energia smette di fare impresa. A luglio sono arrivate delle bollette che sono di un importo inferiore rispetto a quelle che arriveranno relative al mese di agosto. Molto probabilmente quelle del mese di agosto saranno del +20% rispetto a quelle di luglio e come saranno quelle di settembre? E quelle di ottobre? Saranno forse ancora più care e quindi l’imprenditore e le famiglie non possono avere una contabilità cosi aleatoria, non possono non sapere quanti soldi devono mettere da parte per pagare le bollette.

Il che si somma a tutte le altre difficoltà degli imprenditori che sono relative al costo delle materiale prime, ai ritardi di consegna, alle cartelle di Equitalia, ai rapporti con le banche, alle tasse da pagare. Quindi ci sono sempre delle variabili difficilmente programmabili ed ecco perché ci vuole una politica energetica chiara.

Il governo cosa ha fatto?

Il governo non ha fatto nulla al di là di dire ‘noi vogliamo la pace e quindi mandiamo le armi in Ucraina’. Benissimo: intanto assisti al massacro di un tessuto imprenditoriale, di un tessuto sociale, perché se chiudono le imprese poi ovviamente partono i licenziamenti. Scostamento di bilancio? Neanche a parlarne. Quindi preferiscono far saltare le imprese piuttosto che fare lo scostamento di bilancio.
E ancora: è mai possibile che la lotta agli speculatori non possa essere fatta sul serio. Magari qualcuno di questi speculatori ce l’hai in casa tua perché è una partecipata di Stato, un azienda controllata dal Ministero dell’Economia e della Finanze.

L’ENI ha fatto +700% rispetto al semestre precedente, quindi oltre 7 miliardi di utile, di profitto. Loro possono fare un profitto di 7 miliardi mentre l’economia italiana, le famiglie italiane, sono in sofferenza. E cosa dice Draghi? Non dice nulla. Questo vuol dire che Draghi sta governando per gli speculatori e quando tutto questo vedrà le imprese praticamente alla canna del gas – mai questa espressione si ancora alla verità dei fatti – state attenti: quando non arriva lo stato arriva l’anti-stato, arrivano le mafie.

Facciamoci bene i conti, siamo sicuri che stiamo attuando la politica giusta? Non vi viene il dubbio che tutto questo rigore pacifista, per usare un espressione che piace tanto agli altri, alla fine non produca una guerra interna? Io penso che gli italiani stiano combattendo una guerra non nostra e mai ingaggiata.

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