È il fotogramma che disinnesca la “panolada”, perché al Bernabeu dopo i mugugni, giustificati, arrivano i fazzoletti bianchi in segno di disapprovazione. Ottanta minuti di sofferenza e manovra resa involuta dal presidio tattico del Lipsia.
Poi a destra Vinicius decide che è tempo di scuotere il cilindro e tirare fuori il grimaldello giusto per la serratura tedesca: finta e contro finta a sinistra, pallone lavorato per individuare il corridoio giusto e assist a pelo d’erba, verso la sponda opposta dell’area; “Fede” Valverde riceve come se avesse studiato il copione a memoria: la finta e il dribbling, rapidissimo, col destro, per preparare il sinistro risolutivo: sinistro è anche l’angolino che lo ospita,
Gli uomini di Marco Rose non meritavano la sconfitta, anzi; poi un rapido ripasso dal bignami di storia madridista tra le mura di casa e va come nella maggior parte dei casi.
Poi raddoppia Asensio, il più bersagliato dai fischi dal momento in cui era entrato.
Carletto fa cento in Champions, chapeau.
Paolo Marcacci
