Oggi il giornale “Il Mattino” della mia città (Napoli) scrive: “Luigi Di Maio si è scatenato in un ballo sulle note della celebre canzone di Dirty dancing ‘The Time of My Life’ nella famosissima trattoria ‘Nennella’. I camerieri, a ritmo di musica, hanno sollevato il ministro degli Esteri emulando la storica ‘presa’ tra Patrick Swayze e Jennifer Grey nel film”.
Io vi assicuro che ho provato disagio per quel video. Il mio senso di tristezza nel vedere quel video è stato suscitato dalla inconsapevole ma ormai non più accettabile complicità di certi miei concittadini, che ancora ritengono utile sfruttare mediaticamente una passerella elettorale anche al cospetto di uno dei personaggi del loro imminente tracollo economico.
Vorrei a questo punto cogliere l’occasione per chiedere al proprietario di “Nennella” e ai suoi dipendenti – che a differenza di Di Maio dubito che stiano vivendo “il tempo più bello della loro vita” – se sono consapevoli di aver ballato insieme a chi – definendo un criminale, anzi un animale, il presidente della Russia – ha interrotto ogni possibile trattativa tra il nostro attuale Governo ed il nostro principale e al momento, permettetemi di dirlo, insostituibile fornitore di gas.
Vorrei sapere se sono a conoscenza del fatto che hanno ballato insieme a chi, come Ministro degli Esteri, ha contribuito ad avallare la scelta folle delle sanzioni alla Russia e che oggi sono la principale causa delle speculazioni sui mercati dell’energia. Speculazioni che hanno portato al caro bollette che presto soffocherà proprio attività come quelle di “Nennella”. Per non parlare della conseguente inflazione che raderà al suolo il potere d’acquisto dei suoi dipendenti.
Vorrei ricordare a “Nennella” che la farina per fare le pizze già oggi costa il 25% in più. Esattamente come tutti i prodotti che richiedono procedimenti industriali e quindi elettricità, dato che il prezzo dell’energia per una folle scelta è legato a quello del gas. Quindi questa sarà un’escalation che non si fermerà fin quando non diventerà davvero ingestibile. Presto la sua pizza dovrà costare il doppio e a quel punto potranno permettersela sempre meno e potranno permettersela sempre meno tutti coloro, come i suoi dipendenti, a cui lo stipendio intanto non sarà raddoppiato, ma anzi in gran parte sarà stato usato per pagare le utenze di casa. Tutto questo perché il nostro Ministro degli Esteri è tra quelli che hanno pensato bene di mandare le armi in Ucraina per importare l’economia di guerra in Italia.
Tra l’altro, le speculazioni che rendono insostenibili le bollette per famiglie e imprese avvengono sulle borse di paesi europei come l’Olanda a cui Di Maio non ha ritenuto opportuno mostrare lo sdegno del nostro paese per una condotta altamente dannosa e speculativa nei nostri confronti. Cosa da cui il suo ministero avrebbe dovuto tutelarci.
Ma badate bene, non è la prima volta che Di Maio il ballerino apre agli interessi stranieri contro quelli dell’Italia. Vi ricordo che da Vicepresidente del Consiglio ha voluto firmare per primo la “Via Della Seta” con i cinesi che non vedono l’ora di mettere le mani e le proprie insegne al posto di quelle si attività storiche come “Nennella”.
Ma la vera catastrofe è che Di Maio è passato dall’essere filocinese ad essere filostatunitense nel bel mezzo della nuova Guerra Fredda tra Usa e Cina. Ovviamente la sua firma sul trattato della Via Della Seta (siamo stati l’unico paese occidentale a farlo in quei termini) lo ha reso poco affidabile agli occhi degli americani: nonostante lui poi abbia provato a rimediare. Mentre gli attacchi a Putin lo hanno reso poco affidabile agli occhi dei cinesi. Quindi il nostro paese è diventato terra di conquista da ambo le parti senza alcun tornaconto, senza alcun vantaggio.
Tutto questo, inutile dirlo, a causa di una diplomazia del tutto incompetente e doppiogiochista. Ma Di Maio come vice di Conte è anche quello che ai ristoratori ha chiuso l’attività per mesi, li ha costretti a fare i vigili nei propri ristoranti chiedendo permessi di circolazione a chi voleva sedersi all’interno.
Chissà se quando “Nennella” avviserà i dipendenti che, alla prossima bolletta decuplicata, dovrà fare i tagli del personale. O quando gli dirà che il nuovo lockdown sarà energetico, costringendo quindi tutti a lavorare e a guadagnare la metà a causa dell’incapacità e della sudditanza della nostra diplomazia. Chissà se in quel momento si ricorderanno di quando proprio il capo di quella diplomazia ebbe “the best time of his life” tra le loro mani.
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