Una volta di più l’Unione europea non smette di stupirci. è il caso di affermarlo se vogliamo riflettere sulle parole pronunciate da Ursula Von der Leyen, presidente della Commissione europea, la quale così ha così testualmente asserito: “Se in Italia le cose andranno in una situazione difficile come in Polonia ed Ungheria, abbiamo gli strumenti per intervenire”.
Lo ha affermato rispondendo ad una domanda a margine della conferenza generale dell’Onu. La Von der Leyen ha spiegato come la democrazia abbia bisogno di un lavoro costante e di ognuno di noi. Ancora una volta l’Unione europea svela la propria natura di negazione della democrazia che sempre incessantemente viene evocando.
L’Unione europea rappresenta il trionfo dell’interesse post nazionale e finanziario dei ceti abbienti della globalizzazione. Più precisamente la UE, che nasce dopo il 1989, non è altro che un’organizzazione verticistica del Capitale vincente dopo il 1989. La rivoluzione passiva dell’Unione europea è quella in grazia della quale i gruppi dominanti si riorganizzano andando a colpire le classi lavoratrici e i ceti medi.
L’UE si caratterizza per essere parte integrante di quei processi di sovra-nazionalizzazione che comportano un’emorragia di democrazia. L’UE si fonda su un presupposto molto preciso: la decisione sovrana si trasla dai Parlamenti nazionali verso entità post democratiche come quelle rappresentate dalla signora Von der Leyen.
Non è sufficientemente chiaro che l’Unione europea finge di tutelare l’interesse dei popoli mentre tutela gli interessi della plutocrazia, a danno dei ceti medi delle classe lavoratrici. Come non vedere che il deficit strutturale di democrazia caratterizza l’Unione europea tanto più essa si richiama verbalmente all’interesse di democrazia. L’idea di fondo è quella per cui l’idea di democrazia debba coincidere con la visione dei mercati e con le loro decisioni, così che antidemocratico sia tutto ciò che si oppone a quelle decisioni, fosse anche la volontà di un popolo che si esprime legittimamente mediante delle elezioni.
Se gli italiani voteranno come non piace a l’Unione europea essa, ci dice, avrà gli strumenti per intervenire a beneficio dei mercati. Altro che l’Europa di Kant, oggi la UE è pervertita da un’idea che è la negazione dell’idea di Europa.
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