Schilirò licenziata, lo sfogo di Paragone ▷ “Inizia la punizione: atto di prepotenza del Palazzo”

Sono stata cacciata per aver difeso la Costituzione. Il 28 settembre 2022 è stato decretato che i dirigenti di Polizia sono schiavi del Governo di turno“.
Così Nunzia Alessandra Schilirò mette il punto a un capitolo amaro per la sua carriera: l’ex vicequestore riceve il benservito per le parole pronunciate il 10 ottobre dell’anno scorso sul palco di San Giovanni, per le quali era stata precedentemente sospesa: “Sono qui per dissentire con il lasciapassare verde che è assolutamente incompatibile con la nostra Costituzione”, aveva detto nella manifestazione che l’ha resa nota al grande pubblico e servita in pasto alle polemiche.

La notizia arriva subito dopo le elezioni per le quali si era candidata con la fazione di Paragone, che però è rimasta fuori dal Parlamento chiudendo il seggio con l’1,9% di preferenze: “Da ieri, probabilmente dopo che avevano fatto i conteggi delle elezioni e si erano assicurati che avessimo perso, mi è arrivata la destituzione“, spiega lei in un video: “Sono stata quindi licenziata per quello che ho detto sul palco e per la recidiva, per aver continuato ad esprimere le mie idee. È il primo caso di licenziamento della storia per aver esercitato l’articolo 21“.

Indignato anche il suo leader politico Gianluigi Paragone, il quale non ha usato mezzi termini per esprimere la sua rabbia: “È un chiaro atto di prepotenza del palazzo“, ma dà anche il primo indizio sulla sua continuità politica: “Con Nandra, con Giovanni Frajese, con Stefano Puzzer continueremo le nostre battaglie. Resisteremo“.