Una bolletta per cancellare 56 anni di lavoro. Succede in Salento, dove Attilio Caputo ha chiuso i suoi 5 alberghi in seguito all’esosa bolletta di luce e gas arrivata questo mese. Da 100mila euro a 600mila, un conto tanto oneroso da porre fine a un’attività presente nel territorio dal 1966, e nelle mete più ambite della Puglia. Parliamo di Santa Maria di Leuca (gli hotel Terminal), Villa La Meridiana, a Gallipoli, Le Sirene, il Joli Park Hotel e il Club Bellavista, per un totale in bolletta incrementato del 500%.
Per ora le strutture stanno ricevendo sgoccioli di ospiti, tra convegni e ultime camere prenotate, ma a preoccupare sono i dipendenti a rischio: ben 275 per cui è stata richiesta la cassa integrazione.
Le speranze per loro esistono, ma sono davvero esigue. La catena riaprirà ma solo in condizioni sostenibili, come sostiene il dg Caputo: “Mi auguro che un ritorno alla normalità possa far ricreare le condizioni per una riapertura. La Germania ha varato subito un piano di aiuti da 200 miliardi per aziende e famiglia, in Italia si è fatto poco“.
Raggi di sole non se ne vedono però, in Salento come in tutta la penisola, dove sono attualmente a rischio l’80% delle strutture ricettive che hanno bisogno di ben altro che del tax credit per le imprese (già insufficiente secondo Il Sole 24 ORe).
La palla passa ora al probabile Governo Meloni, condizioni non rosee per un inizio sereno, ma tanto si potrebbe fare anche in questi circa 20 giorni che ci separano dalla nuova legislatura: “Mi chiedo questi cosa stiano facendo“, dice perplesso Gianfranco Vissani.
Recidivo da una bolletta shock da ben 18mila euro, il famoso ristoratore si è lasciato andare a uno sfogo a cuore aperto nel corso di ‘Showfood’.