Emergenza gas, UE colpevole: la sveglia delle aziende e l’inaffidabilità di “San Mario Draghi”

Si discute molto, anche se noi sui giornali cartacei, del lancio di un missile da parte della Corea del Nord, che ha sorvolato i cieli del Giappone senza però colpire nessuno. Più che il missile in sé, l’evento è il segno che questa “guerra mondiale a pezzetti”, come l’ha chiamata Papa Francesco, si sta allargando anche all’Asia. I fronti aperti, d’altronde, sono diversi.

Le conseguenze di quello che sta accadendo nel mondo ricadono sull’Europa, in particolare sull’Italia: anche i nostri ‘illuminati’ membri delle élite si sono resi conto che qualcosa non quadra. Il Corriere della Sera, per esempio, titola in prima pagina: “Emergenza gas, piano italiano”. Ci siamo resi conto che qualcosa non funziona e che ci hanno raccontato un sacco di bugie. A svegliarsi è stata Confindustria, ora bisogna vedere se siamo ancora in tempo. Intanto, il gas russo ha smesso di arrivare nel nostro Paese e l’inverno si prospetta tragico. Il pensiero va ai vari Mario Draghi e Cingolani e a quando dicevano che ce l’avremmo fatta. Ora si è reso evidente che il gas russo ci serve.

La crisi in Italia assume tratti sempre più inquietanti, non solo per i rincari dei prezzi dell’energia ma anche per il caro vita, che dilania le finanze degli italiani. Di questo e altri temi abbiamo parlato con Thomas Fazi, autore di ‘Una civiltà possibile. La lezione dimenticata di Federico Caffè’, e con Fabio Duranti.