“Bidone 2018”: le delusioni della Serie A, secondo gli opinionisti

Abbiamo raccontato i migliori, perché parlar bene fa sempre piacere ed analizzare le grandi prestazioni appassiona chiunque. L’Epifania che si avvicina però insegna da sempre ai bambini una grande lezione: nella calza, insieme alle caramelle c’è sempre un pezzo di carbone perché tutto alla perfezione non si può fare. Pezzi di carbone ce ne sono molti in questa classifica che riguarda calciatori e allenatori a cui questo 2018 non è proprio andato giù (avranno brindato con piacere alla fine dell’anno): dal peggior portiere all’attaccante meno prolifico, ecco le sentenze dei nostri opinionisti.

PEGGIOR PORTIERE “Non è facile”, sospira Roberto Pruzzo, perché “i portieri son tutti buoni” e si tratta di trovare il pelo nell’uovo. Non a caso le opinioni sono tante quanti sono gli opinionisti: in cima alla classifica troviamo Federico Marchetti, votato appunto da Pruzzo e da Alessandro Vocalelli: “La mancata ripresa col Genoa è la motivazione“, afferma Vocalelli, “anche se mi spiace perchè lo stimo“. Piccola consolazione per lui dividere il trono con Thomas Strakosha, nominato da Xavier Jacobelli, secondo il quale l’albanese ha accusato i periodi di inattività, e da Mario Mattioli, che sostiene abbia tolto qualche punto alla Lazio. I portieri di Lazio e Genoa hanno un terzo contendente: due nomination anche per José Manuel Reina, delusione di Nando Orsi e Ivan Zazzaroni (ma anche del pubblico milanista e non solo). Dietro di loro hanno una nomination Lukasz Skorupski per Roberto Renga, Orestis Karnezis per Furio Focolari e Gianluigi Donnarumma, nominato da Stefano Agresti. Provocazione? No, perché secondo quest’ultimo “non si può non tener conto della partita contro l’Arsenal e della finale di Coppa Italia con la Juventus“.

PEGGIOR DIFENSORE – “C’è poco da fare”, secondo Roberto Renga Ivan Marcano merita questo “premio” che il difensore della Roma ottiene a pieni voti grazie ai consensi di Xavier Jacobelli, Furio Focolari, Ivan Zazzaroni ed Alessandro Vocalelli (il quale inizialmente aveva nominato il meno noto Hector Moreno). Restiamo tristemente nella città eterna per l’assegnazione del secondo posto come peggior difensore a Bartolomeu Jacinto Quissanga, meglio noto come Bastos: il difensore della Lazio nominato da Roberto Pruzzo e Stefano Agresti si piazza davanti a Mehdi Benatia, scelto da Nando Orsi perché “non si è preso il posto di Bonucci ed ora gioca poco”, dividendo il fanalino di coda con Thiago Cionek, calciatore che ad avviso di Mario Mattioli “ha fatto perdere diverse partite alla Spal“.

PEGGIOR CENTROCAMPISTA – Abbiamo capito che , più che una valutazione sul valore assoluto dei calciatori, questi giudizi sono espressione di una delusione cocente. Quale miglior calciatore risponde a questa definizione se non Radja Nainggolan: “Doveva essere il grande colpo, invece è stato la grande delusione” secondo Renga e Agresti. Avrebbero da ridire Xavier Jacobelli e Roberto Pruzzo, secondo i quali Javier Pastore aderisce meglio alla nomination ma d’altronde è un testa a testa al ribasso che fa discutere tutti, quello tra l’argentino della Roma e il belga dell’Inter: Renga (che Pastore lo aveva messo tra gli attaccanti) non ci ripensa e Ivan Zazzaroni fa l’ago della bilancia consegnando il premio al calciatore giallorosso. Tanto Milan dietro di loro, con le nomination di Lucas Biglia e Riccardo Montolivo, designati da Nando Orsi ed Alessandro Vocalelli: non ci potrebbe essere obiettivamente annata peggiore per loro. Il loro discorso aderisce forse meno ad Adam Marusic, meno sfortunato dei milanisti ma pasticcione in campo secondo Mario Mattioli. Né pasticcione né infortunato sono attributi giusti per Amadou Diawara, ma Focolari motiva così la nomination per il centrocampista del Napoli: “E‘ un buon giocatore ma c’erano molte aspettative su di lui che non sono ancora state rispettate“.

ATTACCANTE PEGGIORE – Se nell’altra classifica aveva prevalso il perfetto CR7 con un plebiscito, in questa ci sono ben tre anti-Cristiano. Partiamo dal più prevedibile con l’inevitabile nomination di Patrick Schick, designato da Nando Orsi e Ivan Zazzaroni. Non pensiamo servano motivazioni. Annata più viva ma comunque travagliata quella i Giovanni Simeone, il “Cholito” conquista il trono grazie ai voti di Roberto Pruzzo e Mario Mattioli, dividendo a sua volta il primato con Nikola Kalinic, “annata a parte”, dice Agresti, “ciò che ha fatto al mondiale è (in senso negativo) indimenticabile“. Tesi condivisa da Furio Focolari. Spazio dietro di loro al “paperone” Andrè Silva (ricordiamo che viene giudicato il suo percorso in Serie A, non certo quello attuale col Siviglia) “pagata dal Milan una cifra spropositata rispetto al rendimento” per Alessandro Vocalelli. Più “torinese” nel suo giudizio Xavier Jacobelli, particolarmente deluso da Marko Pjaca: “Il prestito alla Fiorentina costituisce un’opportunità che non sta cogliendo“, dice il direttore di Tuttosport.

PEGGIOR ALLENATORE – Ilario Di Giovambattista non fa in tempo a nominare la categoria che subito si sente qualche risata (amara), qualcuno si schiarisce la voce, altri aspettano semplicemente in silenzio il proprio turno, perché nient’altro si può fare quando si sta per dire l’ovvio. E’ un plebiscito quello che assegna lo scettro come peggior allenatore del 2018 a Giampiero Ventura, monarca unico di questa categoria. Inutile nominare la tragedia con la Nazionale, meno inutile parlare della breve esperienza al Chievo: “Di Carlo sta dimostrando che il Chievo ha chance di salvezza“, dice Jacobelli e la chiave di lettura è tutta lì. Non aveva torto Pellissier quando lo accusava di aver dato per spacciata la squadra ancor prima di abbandonare la nave con quelle dimissioni date troppo alla svelta se confrontate a quelle da C.T. azzurro. “Volevo dire Moreno Longo” afferma Roberto Renga, “ma anche qui c’è poco da fare“.

LA SQUADRA DELUSIONE – Un mezzo plebiscito per il Bologna di Pippo Inzaghi, che batte il Milan di Gattuso con 7 voti a 2 e il dibattito qui, riguarda più le due nomination dei rossoneri. “Sposo Ilario”, dice Agresti, “il Milan lo scorso anno ha fatto una campagna da 280 milioni restando con un pugno di mosche. Quest’anno ha preso Higuain ed altri giocatori importanti e continua a soffrire”, sentenzia il direttore di “Calciomercato.com”, appoggiato da Nando Orsi. Si oppone vivacemente Furio Focolari, che sostiene il contrario ricordando il buon bottino punti dei rossoneri nell’anno solare, in più “con Gattuso non sta andando male nel complesso“, sostiene Vocalelli. In sostanza non c’è partita, i rossoblù (“in condizioni pessime”, dice sornione Roberto Pruzzo) si aggiudicano il “premio delusione”, ma i rossoneri devono riflettere e tornare a carburare.