Iniziano le strumentalizzazioni. In pochi lo hanno capito: non si può dire solo “no alla guerra”

C’è grande fibrillazione e grande entusiasmo per il corteo che stiamo organizzando a Napoli contro la guerra e contro le sanzioni alla Russia. Un corteo che si terrà domenica 23 ottobre, a partire dalle ore 11.00, luogo d’incontro Piazza della Repubblica nei pressi del consolato americano di Napoli, per poi percorrere parte del lungomare fino ad arrivare al consolato russo e infine terminare sotto la sede della regione Campania.

Quello che differenzia la nostra manifestazione da tutte le altre organizzate contro la guerra è proprio il fatto che noi andremo a ribadire con forza che non si può dire: “No alla guerra” senza prima aver detto “No alle sanzioni alla Russia” e “No all’invio di armi in Ucraina”.

Questa cosa l’hanno capita veramente in pochi, tant’è vero che sono proprio i leader di quei partiti che si stanno battendo per continuare ad inasprire le sanzioni alla Russia e che vogliono inviare le armi all’Ucraina, coloro che poi vediamo organizzare manifestazioni contro la guerra. Ciò non ha senso, infatti noi lo andremo a denunciare: nessuno deve strumentalizzare un tema così importante.

Chi ha realmente capito che bisogna intavolare delle trattative per arrivare ad una soluzione diplomatica deve per forza aver capito che la precondizione è dire “no alle sanzioni alla Russia” e dire “no all’invio delle armi”, anche perché evitare le sanzioni alla Russia è fondamentale per riuscire a salvare migliaia di aziende italiane che stanno per essere rase al suolo dal caro bollette. Ribadiremo poi l’importanza di intavolare una trattativa ed un dialogo con il nostro primo ed insostituibile fornitore di gas.

Sarà importante anche la partecipazione di associazioni di categorie che sono a rischio di chiusura, proprio per questo ci raggiungeranno tantissimi commercianti che sono già stati costretti a chiudere la propria attività a causa del caro bollette. Raccoglieremo queste testimonianze sotto la sede della regione Campania proprio per il fatto che De Luca si è schierato apertamente per il no alla guerra, ma fa parte di un partito che continua ad inviare le armi all’Ucraina e che continua a voler inasprire le sanzioni alla Russia.

Vogliamo chiedere al governatore della regione Campania come intende conciliare il suo “no alla guerra” con le posizioni in assoluta contraddizione tenuta dal suo partito. La nostra è la sola manifestazione contro la guerra che va a sollevare un dibattito sulle uniche soluzioni plausibili per arrivare alla fine del conflitto.

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