Hannah Arendt nelle Origini del totalitarismo del 1951, prospettava una definizione di ideologia diversa da quella di Gramsci o di Marx. “L’ideologia” scriveva “consiste nella volontà di piegare la realtà all’idea, la volontà cioè di non curarsi di ciò che la realtà sia per piegarla in ogni caso anche con metodi violenti all’idea di cui siamo portatori. Bene, credo in questa chiave (sia pure a distanza di sicurezza da ogni violenza per fortuna) possano essere lette le parole che, ad esempio, ha pronunciato in un’intervista il 5 marzo del 2022 Enrico Letta: “Le sanzioni sono le più dure mai combinate e in qualche giorno porteranno al collasso l’economia russa e finirà in ginocchio, gli effetti stanno già arrivando”.
Queste parole si trovano su intervista al Corriere della Sera, e come usa dire ‘i fatti hanno la testa dura’ e abbiamo qui un esemplare caso di ideologia nel senso attribuito al termine di Hannah Arendt: “L’idea che prova a piegare a sé la realtà” è che in realtà finisce per essere in questo caso confutata e smentita dalla realtà stessa, perché a differenza di qualche mese possiamo dire che mai più confutate delle parole di Letta ve ne furono nella storia dell’umanità. Le sanzioni avrebbero dovuto portare, secondo Enrico Letta, in qualche giorno al collasso dell’economia russa, destinata a finire in ginocchio.
Ora sappiamo che non è così e sappiamo anzi che, notizia di questi giorni, la Russia continua a procedere speditamente ottenendo risultati che ci inducono a dubitare dell’efficacia delle sanzioni stesse. Questo riguardo ancora sull’Huffington Post, in data 13 ottobre 2022, usciva un articolo in cui si spiegava che “sulle sanzioni ci siamo sbagliati, sull’impatto delle sanzioni ci siamo sbagliati. Il fondo monetario internazionale migliora ancora le stime sulla Russia”.
Insomma i fatti dicevo ‘hanno la testa dura’ e in questo caso non solo le sanzioni non hanno colpito la Russia mettendola in ginocchio come credeva Letta ma, al contrario, l’hanno resa ancor più forte. L’hanno ringalluzzita e non l’hanno minimamente piegata. Al contrario, le parole di Letta sembrano perfettamente attagliarsi alla situazione dell’Europa che è effettivamente in ginocchio, che effettivamente è stata piegata dalle sanzioni che essa stessa e che tuttavia si ostina a voler fare. Perché l’Europa continua a fare sanzioni alla Russia se le stesse sanzioni non danneggiano la Russia ma l’Europa stessa che le fa? La risposta l’abbiamo fornita in più occasioni, intanto perché è Washington a imporre all’Europa quelle sanzioni e Washington gliele impone perché vuole punire un’Europa che troppo disinvoltamente si è aperta in passato alla Russia e alla Cina ma poi anche perché vuole distruggere l’Europa, rendendola ancora più debole, più subalterna a Washington. Queste elezioni sono il primo caso, dai sumeri ad oggi, di sanzioni che danneggiano il sanzionante e non il sanzionato, con buona pace della profezia di Enrico Letta che sembra essersi essa stessa rovesciata sull’Europa e sull’Italia che davvero sono in ginocchio, distrutte in breve tempo da quelle sanzioni.
Insomma, le sanzioni sono il nemico numero uno, non per la Russia ma per l’Italia e per l’Europa stessa che le stanno facendo.
Radioattività – Lampi del pensiero quotidiano con Diego Fusaro