Rui Patricio 6
Spettatore quasi sempre, attento se serve.
Mancini 6
Poteva fare di più in occasione del gol veronese; poi blinda a dovere contro un avversario meno arrendevole rispetto a quanto si pensava.
Smalling 6,5
Torre di controllo.
Ibanez 6
Inizio svagato, poi registra tempismo e posizionamento.
Karsdorp 6,5
Ritorno di sostanza, tra recuperi e propulsione in fase di spinta.
Camara 7
Lucidità, senso tattico e “ciccia” a livello di recupero palla. Il raggiungimento del pareggio a fine primo tempo è suo per il 70% del merito.
Cristante 6
Soffre un po’ in chiave agonistica; gli tocca essere più scorretto del solito, ma se difetta in lucidità ne ha ben donde.
Zalewski 6
Si è visto meno di quanto ci si aspettasse.
Zaniolo 7
Finché resta in campo riempie di sé là trequarti: fa espellere Dawidowicz, ammonire Ceccherini, offre ad Abraham il pallone del palo, segna l’uno a uno, costringe il Verona ad attenzionarlo fino alla fine.
Pellegrini 6 +
La sostanza della prestazione è nella corsa che va sempre alla ricerca del senso da dare a ogni pallone in mezzo al marasma. E non sta ancora così bene fisicamente, che è un elemento di giudizio.
Abraham 6 –
Una sufficienza a metà tra voglia e sfortuna, precipitazione e riferimento offerto in avanti. Rivedibile, ma certi palloni saranno destinati a entrare, se frequenta l’area in questo modo.
El Shaarawy 6,5
Si fa sentire subito, largo a sinistra e a tutta fascia. Chiude con il gol.
Volpato 7,5
Ingresso intenso; gol sontuoso di sinistro pesante come ghisa; rifinitura deliziosa per El Shaarawy in occasione della terza rete. Chapeau.
Belotti 6 +
Si spacca la testa, non alza la cresta, il gol in tasca gli resta.
Matic 6,5
L’ingresso che dà senso e lucidità alla pressione romanista. Pallone da architetto a Volpato. Ci mette anche i chili, là in mezzo.
Shomurodov 6
Aiuta la profondità.
Mourinho 6,5
La classifica della Roma riaggancia il vagone di prima classe. La testa è durata più delle gambe, i cambi alla fine gli danno ragione in mezzo al caos.
Paolo Marcacci