Montano le polemiche rispetto al reintegro anticipato del personale medico, sanitario e amministrativo nelle rispettive strutture sanitarie. Monta la polemica su un fatto che non ha senso perché si trattava appunto di anticipare di qualche settimana il reintegro, perché la norma era chiara, a meno che qualcuno non volesse procrastinare ulteriormente questa sospensione, questa messa al bando di chi ha osato non chinare il capo.
Ecco, allora si mischiano tante cose. Si mischia, per esempio, magari la volontà di fargliela pagare a coloro che, sani, oggi devono rimanere così a bordo campo. Devono rimanere in una specie di ghetto, in una specie di confino culturale e professionale. Perché non hanno accettato quello che gli altri hanno accettato. Perché c’era la norma, non perché fosse giusto oppure no, perché c’era una norma che li obbligava e quindi qualcuno non ha abbassato il capo. E quindi per questo, perché si è dimostrato un rompicoglioni, deve essere punito ancora. Allora sento parlare di adesivi, di spillette, di ulteriore etichettamento perché la gente deve sapere, il cittadino deve sapere se il medico che lo prenderà in cura nel recente passato era un medico No vax, un medico che non si è vaccinato. Ecco, questa cosa rientra sempre nella ghettizzazione, nella discriminazione di cui era intrisa la normativa precedente, la stagione precedente. Poi ci sono quelli che dicono: “Allora se voi non vi mettete la spilletta con su scritto ‘io non mi sono vaccinato’, allora ce la mettiamo noi una bella spilla grande per dire ‘io mi sono vaccinato’“. Come dire “io sono la scienza, io sono la medicina, io sono colui che vi dà le garanzie“. Magari sarebbe anche meglio avere un asterisco con su scritto “Sì, ma sono sempre io quello che è finanziato dalle grandi multinazionali del farmaco”, “Sono sempre io ad avere dei conflitti di interesse“.
No, questo il cittadino non lo deve sapere. Deve invece sapere che il medico Pinco Pallino, Tizio o Caio, si è vaccinato, si è vaccinato e quindi è più bravo degli altri e più medico degli altri. Allora non vorrei che qui un altro cortocircuito fosse del tipo: “Cari signori, io non mi sono vaccinato. A dispetto di quello che dicevate voi, sono rientrato in corsia, sono sano, non mi sono vaccinato, non mi sono ammalato e non sono finito in terapia intensiva e soprattutto non sono morto, a dispetto di quello che voi dicevate. Io sono la prova vivente che la vostra narrazione era una narrazione fallace. Io rientro in corsia e posso testimoniare quello che mi è accaduto e lo faccio da medico”. Hanno paura della testimonianza di quei medici che non si sono vaccinati, avevano posto delle critiche rispetto al vaccino su cui era partita la campagna di vaccinazione obbligatoria e oggi possono dire la loro. La possono dire in termini scientifici, perché loro sono la prova vivente che la narrazione dei colleghi col camice bianco era una narrazione fallace. Era parte di una propaganda.
Ecco perché li vogliono tenere fuori dal contatto con le persone. Perché non vogliono che costoro, che ripeto non si erano vaccinati, possano raccontare, possano testimoniare, possano dire che cosa è successo loro, perché questo caratterizza la medicina, la medicina è il confronto di punti di vista, di tesi, di studi e di esperienza. Ecco, il confronto che manca oggi, evidentemente hanno paura, è il confronto delle esperienze e il confronto delle tesi. Ecco perché non vogliono reintegrare pienamente queste persone. Ed ecco perché, secondo me, sbaglia il ministro della Salute quando dice “ma io delego ai dirigenti sanitari, dove li vorranno mettere a me sta bene“. No, perché se dobbiamo poi assistere ad un’ulteriore discriminazione, perché li reintegri, ma poi li metti a pulire i bagni (lo dico per esagerare) è un’ulteriore ghettizzazione. Allora invece deve dire che il reintegro effettivo, tornano nel luogo di lavoro con le mansioni di prima e e se ci arrivano delle segnalazioni di ulteriori discriminazioni, io mando gli ispettori. Questo deve fare e deve dire il ministro. E soprattutto ci deve dire che cosa intendano fare rispetto alle multe, alle sanzioni per chi over 50 non si è vaccinato. Aspettiamo vere e serie risposte.
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