Ha aperto le danze a “Lavori in corso“, intervenendo sulla questione delle celebrazioni della Festa della Liberazione, il sindaco di Montebelluna, Marzio Favero.
“Mi pare un dato scontato, l’evento fondativo della nostra Repubblica… Ci mancherebbe altro che non onorassimo la memoria di chi ha rischiato la vita per la libertà” ha affermato il politico della Lega.
Rispondendo poi a una domanda di Luigia Luciani sulle prese di posizione del suo partito su determinate manifestazioni in occasione del 25 aprile, Favero ha detto che ha “l’impressione che vi sia, in questo senso, il segno di una perdita di valori all’interno del dibattito politico. E’ senz’altro vero che una parte politica, per legittimare la sua esistenza, ha cercato di costruire una vulgata resistenziale che non risponde ai fatti perché la Resistenza non fu sono solo di sinistra, vi parteciparono dalle Fiamme Verdi ai socialisti, ai comunisti e via elencando“.
“Dovremmo riappropriarci della lezione dei padri costituenti. Meriterebbe davvero che nelle scuole venissero riproposti i loro dibattiti, sia per l’alta qualità della discussione sia per il fatto che da quei dibattiti emerge una preoccupazione dei padri costituenti di non replicare lo Stato, che fu prima sabaudo e poi fascista all’insegna del centralismo. Per questo dico da leghista che la Resistenza dovrebbe essere un faro per noi” ha detto il sindaco di Montebelluna.
In merito alla questione dello striscione inneggiante al Duce, srotolato dagli ultras della Lazio in piazzale Loreto a Milano, Marzio Favero ha commentato, da insegnante di filosofia, che il fatto gli “fa una tristezza enorme“.