La Commissione europea ha deciso di porre limiti straordinariamente laschi riguardo agli aiuti di Stato che i Paesi membri possono concedere alle imprese colpite dalla crisi, con delle soglie disegnate su misura per le imprese tedesche, a favore delle quali era stato annunciato il piano tedesco da 200 miliardi di aiuti. Il Commissario europeo per la concorrenza Vestager sulla vicenda risponde che in realtà questo insieme di provvedimenti consente compatibilità degli aiuti con le norme che li vietano nel quadro temporaneo. La Vestager afferma infatti che il quadro temporaneo di crisi contribuisce a garantire condizioni di parità. Un insieme di regole che consentono soglie di aiuti il cui eccezionale importo è in grado di stravolgere qualsiasi concorrenza, che serve alla Germania ma viene fatto passare per il contrario.
Le imprese tedesche hanno sfruttato in modo opportunistico un mercato dell’energia sbilanciato sull’unico fornitore russo, e ora devono essere protette senza costi per gli azionisti. Cioè i loro errori vengono pagati da tutti. Più che parità si tratta di veri e propri favori alla Germania. Dato che noi abbiamo disegnato una Unione Europea che è centralizzata intorno agli interessi tedeschi, è evidente che io dovendo criticare l’UE, che in questo momento storico è l’origine principale dei disastri economici, non posso non prendermela con il paese che maggiormente detta legge all’interno di questa gabbia di matti, ed è la Germania. La Germania può fare e disfare quello che vuole. Mi pare che si tratti di due pesi e due misure: quando l’Italia tenta di alzare la testa vengono applicate le regole teutoniche.
Malvezzi Quotidiani – L’Economia Umanistica spiegata bene con Valerio Malvezzi