La Polonia più decente vista in questo Mondiale, ovvero quella del primo tempo di oggi, non basta a complicare la vita sul serio alla Francia. Potremmo arrivare a dire che le fa suonare la sveglia, arrivando a sollecitare Lloris, poi Rabiot e compagni decidono che è il momento di fare sul serio, il che per gente del loro calibro tecnico equivale anche a divertirsi, oltre che a dominare un avversario che si è mantenuto un gradino sopra la soglia del decoro. Del resto, alla voglia era forse questo l’ottavo di finale dall’esito più scontato, assieme a Brasile – Corea.
Diciamo che fa tutto Mbappé, compreso…il gol di Giroud, per come l’asso del PSG serve la sponda al milanista chiamandolo alla conclusione a incrociare, con tanto di rimbalzo controllato da Giroud, dopo uno scambio di sguardi che anticipa il fraseggio.
Le altre due segnature le estrae direttamente dal cilindro dei suoi preziosismi il numero dieci della Francia, con due esecuzioni dal limite che sono un compendio di forza, coordinazione e precisione: il primo tiro è imprendibilmente perentorio; il secondo deliziosamente calibrato e con una traiettoria a girare, dopo una sontuosa preparazione della conclusione stessa, che abbina una sfumatura di delicatezza alla potenza alla quale non occorre rincorsa.
Nonostante gli infortuni e le rinunce della vigilia, la Francia di Deschamps continua a sembrare la più completa, ossia qualcosa di più che essere “semplicemente” la più forte, in una competizione del genere.
Per la storia, c’è pure la firma del commiato di Lewandowski, dal dischetto.