Basta vedere le reazioni stizzite di certi ambienti per capire che alcune mosse del Governo stanno andando verso la direzione giusta. Prendiamo il delicato tema dell’obbligo vaccinale e delle relative multe sugli over 50. Intanto il ministro Schillaci ha finalmente detto una parola chiara, mi verrebbe da dire definitiva, perché se parla il ministro e si impegna con una dichiarazione così pesante, la prendo per una dichiarazione definitiva. Per cui basta con l’obbligo vaccinale. Niente più collegamenti tra un trattamento sanitario e le libertà o i diritti, soprattutto il diritto al lavoro. Questo dopo la decisione della Corte costituzionale. Quindi parole chiare da parte del ministro Schillaci, nessun obbligo vaccinale rispetto alla vicenda Covid.
Anche sulle multe è arrivato un emendamento della Lega che è passato in Commissione che rimanda al 30 giugno il pagamento delle stesse. A volte la politica ha bisogno dei suoi riti e dei suoi tempi. Potremmo dire che il bicchiere è mezzo pieno, abbiamo una prima vittoria, nel senso che la scadenza che sembrava improrogabile rispetto alle multe già viene spostata in avanti, magari per prendere dell’altro tempo verrà ancora spostata più in là. Un modo per guadagnare tempo e non arrivare alla penalizzazione di coloro che hanno assunto una decisione, ben sapendo che questa platea di over 50 comunque per buona parte avrebbe continuato e continuerà la sua battaglia nel senso di non pagare queste multe e di opporsi.
Il ragionamento che hanno fatto all’interno del Governo è che si rischiava di ingaggiare una battaglia un braccio di ferro inutile. Quindi prendiamo per buone queste dichiarazioni che hanno innervosito coloro che erano i sacerdoti della liturgia Speranza oppure le Virus star che vanno, o meglio andavano, per lo più in televisione a raccomandare l’obbligo di vaccino oppure la mano dura su coloro che erano i dissenzienti. Un’altra reazione stizzita è arrivata da parte di Banca d’Italia che ha detto che questa manovra, soprattutto nelle parti che riguardano il contante e il reddito di cittadinanza, è una manovra contro la modernità.
La modernità che invece starebbe a loro dire nel PNRR. Il contante è libertà, il contante va difeso, il contante è una battaglia ancora una volta che attiene alla difesa delle libertà. Questa difesa del Governo rispetto al contante ha un certo peso, mentre la battaglia di Bankitalia è una battaglia che ha il sapore di sindacato delle banche e delle società che detengono le carte di credito e i bancomat. Se tu Stato pensi che i contanti siano frutto di evasione fiscale hai tutti gli strumenti per accertare un’accusa del genere. Sul reddito di cittadinanza Banca d’Italia non avrebbe ragione per proferir parola ma come mai sta difendendo il reddito di cittadinanza? Forse perché stanno guardando ad una società dove lo Stato ti dà quel poco per sopravvivere e non investe più in nei diritti fondamentali a cominciare da quello del lavoro. Strana la posizione di Banca d’Italia.