Continua a far discutere il Qatargate, la vicenda di corruzione che sta sconvolgendo il Parlamento europeo e ha portato all’arresto di una delle vicepresidenti, la greca Eva Kaili, e l’italiano Antonio Panzeri, trattenuti in flagranza di reato con case e valigie piene zeppe di contanti in banconote di piccolo taglio. Il numero delle persone coinvolte, però, è destinato ad aumentare. La stampa allude al Qatar come corruttore, tanto da aver ribattezzato l’inchiesta Qatargate. Le autorità non confermano, lo Stato che ospita i Mondiali di calcio smentisce, altre fonti giornalistiche indicano anche l’Iran come Stato coinvolto.
“Ormai il Parlamento europeo è diventata una fucina di personaggi che perseguono interessi personali“, sbotta Fabio Duranti. “E dire che l’Unione europea nasce da un buon proposito, una buona idea che parte dagli anni Cinquanta e Sessanta. Ora è territorio di lobby che nulla hanno a che vedere con l’interesse pubblico. E sono convinto che stiamo vedendo solo la superfice, una frazione del problema“.
“La logica suggerisce che questa minuscola e insignificante vicenda è parte di una strategia“, afferma Alessandro Meluzzi. “O sarà l’inizio di una deriva, una nuova Tangentopoli planetaria, oppure tutto questo è una piccola distrazione per portarci lontano dall’acquisto di decine di miliardi di vaccini tramite sms occultati da Ursula von der Leyen e Bourla, presso cui il marito della presidente della Commissione europea lavora. Delle due l’una: o questo ci porterà alla verità su questa vicenda in cui Pfizer aveva previsto 8 dosi e l’Ue aveva acquistato miliardi di dosi, o ci faremo distrarre dalla signora greca e le sue azioni come se fosse una distrazione. Bisogna poi capire chi sono i burattinai di questa roba“.