Gli impronosticabili rimpianti del Marocco

La Francia batte il Marocco 2 a 0 e si qualifica per la finale dei mondiali del Qatar. Mbappé raggiunge Messi in una finale che sugellerà il passaggio di consegne tra i due fenomeni. Lasciano il mondiale i marocchini e lo fanno in semifinale, contro una squadra di campioni, tra mille rimpianti. Al fischio finale i titoli che hanno riempito quotidiani sportivi e social hanno equamente diviso il trionfo della Francia e l’uscita a testa alta del Marocco. Insolito trovare così tante menzioni d’onore per la squadra sconfitta. Già nel prepartita tra i più caldi della storia, con 10mila biglietti invenduti comprati dalla federazione calcistica marocchina e distribuiti gratuitamente ai tifosi della squadra africana, molti protestavano perché il Qatar aveva vietato l’arrivo di 26 voli dalle principali città marocchine. Nonostante questo il Marocco ha comunque giocato praticamente in casa tutte le partite della fase finale dei mondiali.

Il primo dei rimpianti sul campo arriva quando Theo Hernandez segna al quinto minuto e disintegra il piano partita del Marocco, mai in svantaggio in tutto il Mondiale. La partita però resta vera, anche perché al minuto 18 Giroud colpisce un palo dopo aver sfruttato un errore analogo a quello che 13 minuti prima aveva regalato l’uno a zero ai francesi. Il centravanti in forza la Milan al 36′ sbaglia di poco una conclusione a portiere battuto, dopo una serie di rimpalli in area, e lascia la nazionale marocchina a un gol dal pareggio. In mezzo alle occasioni dei Bleu c’è un ottimo Marocco e una partita maschia. Da parte sua l’allenatore marocchino Regragui comincia ad accumulare i suoi “se solo avessi…” e corre ai ripari cambiando il centrale Saiss non al meglio fisicamente. Decide quindi di tornare al 4-3-3 e il Marocco riprende a giocare confermando di meritare il posto tra le grandi del mondo. A vedere una squadra così in fiducia dopo aver ritrovato il modulo di sempre, anche l’allenatore marocchino avrà pensato che in fondo “squadra che vince non si cambia“.

A conferma di ciò arriva allo scadere del primo tempo il gesto tecnico di El Yamiq che in rovesciata colpisce il palo, fermandosi ad un passo dal rimediare all’infelice uscita difensiva che a al quinto minuto aveva spianato la strada al vincente attacco francese. Il secondo tempo si gioca principalmente nell’area della Francia, dove si susseguono le azioni dei marocchini. Unico a uscire dalle trame rosso verdi e Mbappè che in solitaria si lancia verso la porta per due volte, ma viene fermato in maniera ruvida dalla difesa. Il Marocco sbaglia troppo, e Kolo Muani appena entrato, si ritrova il primo pallone disponibile a mezzo metro e segna.

La serata del Marocco si chiude con la conferma nei minuti di recupero che per vincere un Mondiale da outsider ci vuole un pizzico di fortuna in ogni partita. Ma anche nei minuti di recupero la sorte non gira dal lato africano del campo e la Francia riesce anche a collezionare anche un salvataggio sulla linea. Nessuno prima della competizione mondiale poteva pronosticare un Marocco così forte e così capace di vincere e convincere, figurarsi immaginare che sarebbe tornato a casa con dei rimpianti.