Piove sul bagnato. La vicenda Qatargate si allarga e coinvolge, da ieri, anche il Marocco. Pare non fosse solo il Qatar a influenzare gli diversi europarlamentari, perché ci sono prove di diversi incontri fra i vertici dei socialisti europei e alcuni 007 di Rabat. Qualcuno è perfino volato a Casablanca, come Panzeri e Cozzolino (PD). Il sospetto è che prendessero soldi sia per favorire la politica del Marocco nel Sahara (lì c’è una questione antica coi Sahrawi) e che ci sia stato un tentativo di influenzarci sulle politiche migratorie. Sì, a nostro svantaggio.
Il Marocco non avrebbe avuto intenzione di trasformarsi in una seconda Tunisia o Libia e pagando i flussi potrebbero essere stati deviati.
C’è anche un elenco di parlamentari che avrebbero avuto contatti coi servizi segreti marocchini: in quest’elenco compare pure il nome del Sindaco di Roma Roberto Gualtieri, che non è ancora detto abbia fatto alcunché.
In sostanza i servizi segreti marocchini che incontravano Panzeri e Cozzolino sono stati seguiti dalle autorità europee. Gli 007 nostrani avrebbero identificato gli eurodeputati socialisti e i loro assistenti probabilmente soggetti a influenze, e nei nomi delle carte dell’inchiesta belga c’è – appunto – anche il nome di Roberto Gualtieri.
Ovviamente si tratta di carte processuali, dunque non è detto che su tali nomi gravitino accuse, come non è detto che la Dem Alessandra Moretti – non indagata – possa essere coinvolta nell’inchiesta, anche perché i suoi viaggi in Qatar sono stati condivisi alla luce del sole.
Quello che dobbiamo imparare da questa vicenda è che forse abbiamo un punto di vista pregiudiziale sulle popolazioni africane: abbiamo parlato per settimane di rivincita africana a proposito del Marocco, ora scopriamo che il Marocco si comportava in maniera quantomeno particolare. Altro che povere vittime.
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