Il dualismo tra il capitalismo atlantico e l’antagonista russo si sta rapidamente disgregando. Visione geopolitica condivisa da molti analisti che ritroviamo anche nell’analisi del giurista Ugo Mattei, che focalizza l’attenzione sul ruolo della leadership russa e sulle ultime azioni belliche intraprese da quest’ultima: “La razionalità della Russia e anche la capacità della leadership russa andrebbe valutata considerando anche questioni che si sono giocate partite in Medioriente. Il ruolo della Russia è stato importante in particolare in Siria, se non ci fosse stata la presidenza di pace di Trump chissà come sarebbero andate le cose”. La narrazione secondo cui l’attacco russo all’Ucraina sia stato quantomeno avventato o addirittura sconsiderato non è preso in considerazione da Mattei, che allarga ancora il discorso: “L’oligarchia finanziaria tecnocratica è in grado di governare i processi politici nel mondo occidentale, dietro l’apparenza politica che ci porta a descrivere ancora il mondo in maniera personalistica e ci porta a semplificare lo scontro ad una diatriba Russia contro Stati Uniti”. Oggi secondo il giurista italiano ci troviamo in quella che Guy Debord definiva società spettacolarizzata, dove “il vero diventa falso e il falso diventa vero”. Siamo di fronte alla crisi terminale del modello capitalistico statunitense che però, ricorda Mattei, “cerca di resistere”.
Le influenze di questo tentativo di tenere la centralità del mondo hanno riflessi anche in Europa, anche se in misura diversa tra Stato e Stato. Sottolinea Mattei: “Non tutti siamo occupati militarmente, la Germania e l’Italia sono particolarmente prone, militarmente controllate da sempre dagli Stati Uniti, la Francia no. Forse ora Macron rientra nella leadership globale targata Goldman Sachs, ma è altrettanto vero che esistono resistenze del modello francese e delle sue politiche. Non tutta l’Europa è giardino degli Stati Uniti. L’Italia è il giardino di casa degli States da sempre, abbiamo più di 100 basi, lo sappiamo, i francesi no”. Ma il cambiamento riguarda anche il resto del mondo: “La minoranza occidentale che governa in questo momento storico è stata smascherata come una piccola minoranza. Ci sono due terzi della popolazione del mondo che non sono affatto dell’idea di rimanere alle dipendenza del pentagono di Washington e della City di Londra. Secondo Mattei bisogna dunque rivedere gli schemi mondiali attuali: “Andare oltre il capitalismo, il sistema attuale non rende felice più nessuno, occorre trovare un sistema che possa dare alle future generazioni una speranza di felicità”.