Il caso Qatargate si allarga a macchia d’olio, eppure già dall’assegnazione dei Mondiali di calcio in Qatar qualcuno aveva storto il naso. Una assegnazione inconsueta che ha addirittura fatto spostare l’intero calendario calcistico mondiale per una stagione. Fabio Duranti in diretta ha commentato così la vicenda: “Quando si è sparsa la notizia che avrebbero fatto i mondiali in Qatar sono diventati tutti buoni, tutti esportatori di democrazie, in un periodo nel quale c’è il diritto alla moda e all’eleganza“. Continua Duranti: “Non si può parlare di diritti per poi andare a fare il Mondiale in Qatar, qualcuno deve aver ammorbidito le cose, e c’è un ammorbidente che ammorbidisce tutto: il danaro“.
Ogni notizia può essere vista sotto diversi punti di vista, ma quello che è certo è che da ogni avvenimento possiamo trarre insegnamenti e conclusioni. Fabio Duranti durante Un giorno Speciale cerca di cogliere il lato pedagogico delle notizie intorno al Qatargate: “C’è un lato positivo che dobbiamo cogliere, guardando con interesse quello che accade. Non c’è mai limite all’immaginazione di quanto possono essere sporche le cose“.
La comunicazione e la politica svolgono un ruolo importante nei grandi scandali, in particolare quando riguardano chi è al timone, in questo caso, in Europa: “Mettono dei bei faccini a fare belle prediche. Stiamo andando in un mondo di colleganza diretta del mondo della comunicazione pagata e strapagata dalle elitè. Se non si crea un secondo polo di comunicazione libera e indipendente lontana dagli schemi politici ed economici delle grandi elitè, dei grandi gruppi mondiali, le persone saranno sempre imbonite da queste tv, radio, giornali. I principali giornali, che si autodeterminato informatori corretti, questa vicenda del Qatar inizialmente la portavano tra nona e decima pagina“.
C’è uno spazio per la ricreazione e uno per la riflessione. Il ruolo della politica e del giornalismo è anche quello di bilanciare questi due aspetti. La situazione in Italia secondo Duranti però non è in equilibrio: “C’è poca riflessione nei confronti della riflessione sul baratro nel quale stiamo cadendo. Molte persone stanno pagando sulla propria pelle le conseguenze di alcune scelte adottate e bisogna essere solidali con queste ultime“.