10) Messi – Mbappé
La vittoria della Coppa in questo caso non può essere una discriminante circa il giudizio del valore, assoluto, da attribuire al Mondiale disputato da entrambi. Hanno caratterizzato la Coppa del Mondo al massimo delle loro straordinarie possibilità.
9) Marocco
Non una sorpresa, non per chi conosceva prima il valore della rosa. Una grande impresa dal punto di vista tecnico, supportata da una tattica utilitaristica che ha pagato fino al penultimo atto.
8) Croazia
Ancora una volta sul podio, ancora un risultato epocale per un Paese che conta meno della metà degli abitanti della Lombardia.
7) Rodrigo De Paul
Un Mondiale in cui ha riempito di sé ogni partita disputata; qualità e quantità sempre profuse al massimo grado. Il suo valore, che già conoscevamo, ha avuto una conferma planetaria.
6) Inghilterra
Non è giusto bocciare il suo Mondiale: è andata fuori al termine di una prova di buona intensità contro una Francia ancora non indebolita dai vari virus; ha pagato episodi ed errori, forse anche qualche scelta di Southgate, peraltro confermato, ma sostanzialmente non aveva demeritato.
5) Spagna
Un Mondiale che è stato come un lungo preliminare, senza poi concludere; o un lungo antipasto, senza che arrivasse mai il piatto forte. Scegliete voi la metafora, oltre alle considerazioni generazionali circa il momento del calcio spagnolo.
4) Cristiano Ronaldo
Esce di scena da comprimario, non solo per le scelte di Fernando Santos. Lo fa, per di più, avendo smarrito anche la sua caratura di uomo – squadra: la sua passeggiata solitaria in lacrime dopo la gara con il Marocco è emblematica del suo essere ormai per sé solo, come aveva già rivelato l’esperienza al Manchester United. Gli dei dovrebbero sempre preservare loro stessi dall’eccessivo dilatarsi del proprio crepuscolo.
3) Belgio
La cosiddetta Generazione d’oro compie un altro passo verso il mancato sfruttamento delle grandi occasioni. Una nidiata di fuoriclasse che in nazionale non sono mai riusciti a diventare una squadra.
2) Le polemiche su Adani
Potrà piacere o non piacere il suo stile di commento, ma il dibattito abnorme sulla questione dimostra che la RAI ha fatto bene a ingaggiarlo.
1) Il gesto di Martinez con il premio per il miglior portiere
Nel giorno più importante e prestigioso di un’intera vita sportiva, ha dovuto far sapere al mondo quanto si possa mostrarsi c……i in un solo istante.
0) La “vestaglia” di Messi al momento della consegna della Coppa
Si chiama “Bisht” ed è un capo tipicamente maschile indossato dagli uomini di prestigio nel Golfo Persico. Noi abbiamo visto, nel momento più solenne, la maglia numero dieci dell’Argentina coperta da una specie di vestaglia da entreneuse.
Paolo Marcacci