Prima fanno i selfie col superboss, poi negano di conoscerlo: “non giriamo con l’identikit”

Sul caso dell’arresto del superboss di Cosa nostra, Matteo Messina Denaro, si stanno aprendo dei risvolti che potremmo definire grotteschi. In una intervista di Repubblica a Vittorio Gebbia, il responsabile del reparto di oncologia della clinica La Maddalena e medico del boss, nega di aver avuto mai il sospetto che il suo paziente potesse essere Messina Denaro. “Noi medici non giriamo con gli identikit dei latitanti in tasca, è facile dirlo ora dopo che è stato riconosciuto. Io l’avrò ricevuto nel mio studio 2-3 volte e assicuro che tra le migliaia di pazienti che visito questo non mi è mai balzato all’occhio. Per noi era il signor Andrea Bonafede, con tutti i documenti e le prescrizioni in regola e nessun motivo di sospetto“.

Poi lo descrive: “L’uomo che ricordo è una persona ordinaria, il classico paziente della provincia siciliana. Accento trapanese, certamente benestante ma qui di persone con orologi di valore al polso ne vediamo tante, portava delle camicie costose un po’ eccentriche“. Nessuno si è accorto di niente, in sostanza queste sono le dichiarazioni che emergono dal personale della clinica. Riportiamo comunque che poco dopo l’arresto, è iniziato a girare un selfie, nel quale si vede chiaramente un infermiere sorridente insieme al boss. Ma se nessuno l’aveva riconosciuto perché si sono fatti una foto con lui?. Ancora non sappiamo chiaramente se fosse stato lo stesso Messina Denaro a chiedere di fare la foto, comunque la vicenda lascia abbastanza perplessi, vista la gravità del personaggio.