The (Festi)WALL – Appunti del Prof sulla 1° serata | Sanremo

Da dove cominciamo? Forse dal fatto che, visto il ritardo della scaletta a partire dalla seconda canzone, Ultimo ha rischiato di cantare “Alba” verso le cinque del mattino, per fare onore al titolo. Ma procediamo adagio, con la solennità del Presidente Mattarella quando si è alzato per ricevere il “Bella raga” di Mamhood, mentre il look di Blanco giustificava la rubrica “Blanco e le stelle” visto il luccichio dei lustrini incastonati nella sua t-shirt ottenuta dalla fusione di più spugnette metalliche per sgrassare le pentole. E, perfettamente in tema, arriva Ariete, con il suo “Mare di guai”, di Agnelli – Arrivabene – Nedved. A metà canzone chiamo Madame per scusarmi di averle detto che il suo modo di cantare è incomprensibile.
Dice la cantante dei Coma_Cose prima di esibirsi: – La canzone parla di una crisi che abbiamo superato… -; – Beata te… – pensa davanti al teleschermo Stefano Pioli, al quale non andrebbe fatto notare che la canzone s’intitola “L’addio”.
I patiti degli anni Ottanta hanno subito riconosciuto addosso a Mengoni il completo di pelle usato da De Sica in “Grandi magazzini”. Verso le 23.30 sento imprecare il vicino per il volume del mio televisore: – Dio delle cittaaaaaa… -, al che imploro – Dammi solo un minutooo – come se fossi Amadeus quando viene rimproverato da un dirigente RAI dopo le due di notte, quando per chiudere gli manca più o meno un fuso orario Roma – Mosca.
Nel frattempo, viene fugato ogni dubbio sul perché non vediamo Beppe Vessicchio dirigere l’orchestra: la sua barba l’ha indossata Elodie.

Bubu Tette! – mi grida Chiara Ferragni, con la sua seconda mise, ispirata a Capitan Mutanda.

Come quando la famiglia intera si raduna per qualche cerimonia, anche io tento di restare sveglio per aspettare “I cugini di campagna”.
Prima però c’è Salmo in crociera, che si butta in piscina a peso morto, stile Tony Montana, ma vestito con le ciabatte del Grande Lebowski. Il tutto, ovviamente, prima che Blanco metta in atto la sua protesta anti vegana distruggendo colonie intere di vegetali. Qualcuno narra che abbia trovato anche un neurone tra le foglie, ma la voce non è confermata. Alla fine, l’unica certezza è che Gianni Morandi ancora scopa.

Finalmente arrivano, I Cugini, omaggiati anche loro da Amadeus con i fiori (finti, dopo Blanco), con una canzone sponsorizzata dalla Olivetti: “Lettera 22”; vestiti come dei Bee Gees ordinati su Wish. Ma è più surreale il casino combinato da Blanco o il fatto che la loro canzone si sia rivelata bella? Nel dubbio che faccio, aspetto Grignani? La canzone mi pare apprezzabile, anche se non faccio in tempo a tradurre la versione in aramaico di stasera. Credo che per stasera possa bastare, mi metto anche a seguire il profilo di Amadeus su Instagram, ma non posso passare la notte in Blanco: ho un sacco di vasi in giardino.

Aspetta, ma che s’è accesa da sola la PlayStation? Ah, no, sono i Colla Zio.

Paolo Marcacci