Era legittima sia la sospensione che l’obbligo vaccinale. Le motivazioni della consulta sulla decisione di dicembre che ha blindato la campagna vaccinale di Draghi (e annesse sospensioni di sanitari) parlano di bene comune ma anche del fatto che nel 2021, all’inizio delle vaccinazioni di massa, non si conoscessero appieno i meccanismi di blocco dell’infezione del siero. Alla Corte Costituzionale sono stati presentati più ricorsi, ma la corte ha citato uno degli aspetti più controversi: la giustificazione dell’obbligo in base alla credenza che il vaccino potesse bloccare il contagio, cosa che noi sappiamo non essere vera.
La Consulta, come ci spiegava il Prof. Iannello qualche giorno addietro, ha agito di conseguenza con le informazioni sul contagio dell’aprile 2021, chiaramente molto diverse da quelle di un anno dopo. “Le sentenze sono state basate su un falso scientifico“, commenta la giornalista Raffaella Regoli che ha seguito i fatti giudiziari assiduamente; “ma ben venga, perché finalmente anche la Corte Costituzionale – se ce ne fosse stato bisogno – ha gettato la maschera: la politica è entrata a gamba tesa anche nelle decisioni della Corte Costituzionale. Questa sentenza ha fatto sì che noi vedessimo il vero volto della corte incostituzionale“.
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