Leva obbligatoria per tutti: la proposta UE pensata per il post Ucraina

Leggo una notizia davvero agghiacciante che compare su Open, il rotocalco turbo mondialista e ultra liberista del direttore Enrico Mentana. Una notizia che così dice fin dal titolo: “Servizio militare: così l’Unione Europea pensa di nuovo alla leva obbligatoria dopo l’Ucraina“.
Insomma, gli euro tecnocrati delle algide brume di Bruxelles vogliono fare la guerra, ovviamente mandando al fronte noi e i nostri figli, perché loro che la vogliono rimarranno, sa va sans dire, comodamente sui loro scranni.
Manderanno il popolo a fare la guerra anche coloro i quali, sempre alla guerra, si sono opposti. È davvero preoccupante il tenore di questa notizia, dacché ci segnala in maniera incontrovertibile come la guerra non stia affatto terminando e anzi, il peggio deve ancora arrivare.
In sostanza la guerra, come più volte abbiamo sottolineato nei nostri interventi, non è semplicemente una guerra tra la Russia e l’Ucraina. È invece una guerra tra il mondo russo e il mondo del blocco non allineato da una parte contro la civiltà del dollaro e le sue colonie dall’altra.
Più precisamente, la guerra, contrariamente a come viene presentata dall’ordine del discorso liberale imperialista, è la guerra che l’Occidente ha cercato in ogni modo di cagionare nell’area con un obiettivo chiarissimo: quello di fare scacco matto alla Russia, di produrre un regime change che sostituisca Putin con un fantoccio liberal atlantista modalità Navalny.

E ora apertamente si parla di guerra condotta fino alle estreme conseguenze.
Non deve sfuggire il fatto che l’obiettivo dei trattati di pace, della diplomazia, degli accordi è ormai nemmeno più menzionato. Ormai si parla solo di chi dovrà vincere e chi potrà vincere questa guerra, che quindi viene già assunta come una guerra destinata a durare ancora a lungo e come destinata a espandersi e a portare a conseguenze del tutto esiziali.
Insomma, quell’Unione Europea che non trovava i soldi per aiutare la Grecia supplicata dalle politiche di austerità depressiva, li trova continuamente quando si tratta di mandare armi a Kiev e magari presto anche uomini.
Perché, ripeto, la guerra non sta finendo.
E il fatto che adesso si parli apertamente della possibilità di reintrodurre la leva obbligatoria, come spiega Open, deve essere esattamente letto in questa cornice ermeneutica generale.
Davvero brutti eventi stanno soffiando non solo sull’Europa, direi sulla scena del mondo in quanto tale, e sembra che il clima di guerra sia la costante che ci accompagnerà ancora per molto tempo.

Radioattività, lampi del pensiero quotidiano – Con Diego Fusaro